Intervista a Sabrina Negri, segretaria Fp Cgil Lombardia
20 gen. 2025 – Le Residenze Sanitarie Assistenziali sono al centro di un dibattito che intreccia il diritto alla salute con le condizioni di lavoro del personale. Mercoledì 22 gennaio 2025, presso il Palazzo delle Stelline a Milano, la FP CGIL Lombardia e lo SPI CGIL organizzano il convegno “Dentro le Rsa: la qualità della cura passa anche dalla tutela del personale”. Un’occasione per discutere i risultati di una ricerca inedita curata da Francesco Montemurro (Across Concept), che fotografa le criticità del settore. Al cuore del problema, sul fronte delle lavoratrici e dei lavoratori: salari bassi, dumping contrattuale, carichi di lavoro insostenibili.
Ne parliamo con Sabrina Negri, segretaria della Funzione Pubblica CGIL Lombardia.
Qual è il principale nodo da sciogliere per migliorare le Rsa?
“Il problema centrale è che le logiche di profitto hanno prevalso sulla qualità del lavoro e della cura. Il personale affronta turni massacranti, con salari insufficienti e contratti frammentati che alimentano disuguaglianze e insicurezza. Questa situazione non è sostenibile né per chi lavora né per le persone anziane ospiti. Serve un cambiamento radicale, a partire dall’eliminazione del dumping salariale e dall’introduzione di standard nazionali uniformi. Vogliamo che le Rsa diventino luoghi di cura reale, dove lavoratrici, lavoratori e ospiti siano rispettati come esseri umani, non come numeri”.
Che ruolo ha la Regione Lombardia in questa trasformazione?
“La Regione ha una responsabilità enorme: bisogna investire risorse per la valorizzazione professionale, la formazione continua e il ricambio generazionale. Non si può ignorare che l’età media del personale supera i 50 anni e le Rsa perdono competenze preziose a causa delle condizioni di lavoro. Chiediamo una composizione equilibrata delle equipe, a partire dal personale di assistenza, operatori socio sanitari, medici, infermieri, fisioterapisti e tutte le professionalità che garantiscono una qualità della cura. È necessario superare le logiche di mercato e mettere al centro i diritti e la dignità delle persone, a partire da politiche che incentivino l’attrattività di un settore in preoccupante declino”.
Qual è il messaggio che lanciate con questo convegno?
“Non esistono cure di qualità senza lavoratrici e lavoratori tutelati e valorizzati. Vogliamo costruire insieme un modello di Rsa che rispetti i diritti di chi lavora e di chi riceve assistenza. La dignità non si contratta al ribasso”.