Dino Pusceddu, Fp Cgil Lombardia: “Servono assunzioni immediate e condizioni dignitose per chi garantisce il diritto a una giustizia giusta”
25 gen. 2025 – L’anno giudiziario si apre con un grido d’allarme. Non solo dei magistrati di Anm in protesta – sostenuta dalla Cgil – contro il disegno di legge di riforma costituzionale della giustizia, che mette in pericolo un pilastro del nostro sistema democratico, l’indipendenza della magistratura (e il prossimo 27 febbraio saranno in sciopero). Ma anche quello delle lavoratrici e dei lavoratori degli uffici giudiziari. La Fp Cgil Lombardia, con il sostegno confederale, oggi è tornata a denunciare una realtà sempre più critica, che rende sempre più precario il diritto ad avere giustizia.
Due presidi sono stati organizzati questa mattina davanti alle Corti d’Appello di Milano e Brescia. Mentre a Brescia, l’intervento sindacale durante la cerimonia ufficiale è stato accolto, e per la Fp Cgil Lombardia ha parlato Domenico Silipigni, a Milano non è stato così. Per cui il discorso, che avrebbe tenuto il segretario Fp Cgil Lombardia Dino Pusceddu, è stato depositato formalmente. Il quadro tracciato da entrambi (vedi in allegato) è quello di un sistema in affanno, non solo per le croniche carenze di personale ma anche per problemi strutturali che rendono ancora più difficile l’erogazione di un servizio efficiente.
“Uffici pieni di faldoni ma vuoti di personale” è l’immagine che il segretario regionale utilizza per descrivere una situazione che definisce ormai insostenibile. All’Ufficio del Giudice di Pace di Cremona mancano completamente funzionari e cancellieri esperti. A Mantova le carenze superano la media nazionale, mentre all’Unep la scopertura tocca il 56% per i funzionari e il 58% per gli assistenti. Il Tribunale di Sondrio si regge sul sacrificio di due soli dipendenti, una coppia costretta a vivere separata per garantire il servizio. Nelle Procure, escluse dalle assunzioni del Pnrr, la situazione è altrettanto grave: uffici svuotati dai pensionamenti sopravvivono solo grazie all’apporto di volontari.
Ma le scoperture raccontano solo una parte del problema. Gli edifici che ospitano uffici e tribunali sono spesso inadatti, vecchi e senza manutenzione. Molte sedi soffrono di gravi carenze infrastrutturali: infiltrazioni d’acqua, impianti di riscaldamento malfunzionanti e spazi insufficienti che costringono dipendenti e cittadini in condizioni di disagio. In più mancano strumenti tecnologici a misura dei tempi e ciò ostacola la digitalizzazione dei processi e rende complicato gestire in modo efficace il carico di lavoro.
Precarietà, stipendi bassi e condizioni operative difficili spingono sempre più lavoratrici e lavoratori a dimettersi per cercare opportunità in altre amministrazioni pubbliche. “Gli aumenti salariali previsti dall’ultimo contratto nazionale sono ridicoli: appena 50 euro netti al mese, una miseria di fronte a un’inflazione che ha già eroso il potere d’acquisto del 16%. E in Lombardia, dove non esistono politiche abitative, trovare una casa a prezzi accessibili è un’impresa impossibile”, denuncia Pusceddu.
La questione delle retribuzioni non riguarda solo la loro insufficienza rispetto al costo della vita: si aggiunge il problema dei ritardi nei pagamenti delle indennità di missione e straordinario, che penalizzano ulteriormente il personale della giustizia. Oltre a turni che ostacolano una serena conciliazione tra vita privata e professionale.
Anche le dinamiche organizzative contribuiscono al caos. L’assenza di coordinamento centrale e di politiche a lungo termine fa sì che le risorse vengano distribuite in modo disomogeneo, lasciando alcuni uffici completamente scoperti mentre altri tentano di tamponare le emergenze con personale a tempo determinato o volontario.
La Fp Cgil, a tutti i livelli, chiede risposte veloci e concrete. Assunzioni urgenti, la stabilizzazione dei 12.000 precari del Pnrr e un piano straordinario per compensare i pensionamenti che supereranno le 5.000 unità tra il 2023 e il 2025. Serve inoltre il rinnovo del contratto integrativo, bloccato da quindici anni, per riconoscere il valore economico e professionale di chi ogni giorno fa andare la macchina della giustizia.
“Vogliamo una giustizia rapida, efficiente e accessibile, ma senza lavoratrici e lavoratori non è possibile”, ribadisce Pusceddu.
I due interventi depositati in Tribunale:
- Leggi l’intervento di Domenico Silipigni, coordinatore Fp Cgil Lombardia>>>
- Leggi l’intervento di Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia>>>
Su You Tube, dal presidio a Milano:
- Cesare Bottiroli, segretario Fp Cgil Milano >>>
- Giovanni Venditti, Funzionario Unep, delegato Fp Cgil Milano >>>
- Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia >>>