30 Jan 2025
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Centri per l’Impiego, la Fp Cgil Lombardia incalza la Regione: “Chiarezza sui fondi o sarà caos”

lavoratori cpi

La questione verte sui fondi destinati all’incentivazione e alla formazione del personale, strumenti cruciali per garantire l’efficienza e la qualità di un servizio pubblico fondamentale

29 gen. 2025 – I centri per l’impiego della Lombardia vivono da tempo una fase di incertezza e tensioni crescenti. Da un lato, il personale, sotto pressione per il raggiungimento di obiettivi che cambiano in corsa e una governance diffusa sulle Province con pesanti ricadute sui servizi. Dall’altro, una Regione che, secondo la Fp Cgil regionale, manca di trasparenza sulla gestione delle risorse e di assunzione di responsabilità riguardo i compiti di direzione e coordinamento.

Nei giorni scorsi la categoria sindacale ha scritto alla Regione chiedendo di fare luce su due aspetti specifici. Da un lato, le risorse previste dall’articolo 21, comma 13, del D.Lgs. n. 150/2015, che stabilisce il trasferimento alle Regioni del 50% dei fondi derivanti da decurtazioni Inps. Dall’altro, i fondi per la formazione nell’ambito del piano di potenziamento del 2024, indispensabili per aggiornare e qualificare le lavoratrici e i lavoratori.

Dove sono i fondi Inps?

Antonio Lenzi, coordinatore regionale per i centri per l’impiego della Fp Cgil Lombardia, è netto: “Vogliamo sapere se la Regione ha ricevuto i fondi Inps a partire dal 2015 e, in caso affermativo, come sono stati distribuiti alle Province. È fondamentale che queste risorse vadano a incentivare le lavoratrici e i lavoratori che si impegnano quotidianamente nei centri per l’impiego e non vengano utilizzate per altri scopi. La richiesta non è solo tecnica: il riconoscimento economico è una questione di giustizia e dignità per chi lavora in questo segmento cruciale delle politiche attive del lavoro”.

Pressione insostenibile, Regione prenda le sue responsabilità

Dino Pusceddu, segretario della Fp Cgil Lombardia, aggiunge: “La situazione attuale è decisamente complicata. C’è una pressione enorme sulle lavoratrici e i lavoratori, obiettivi che cambiano in itinere e una disomogeneità tra le province che genera frustrazione. La Regione deve assumersi la responsabilità della governance delle politiche attive e smetterla di fare la classifica dei bravi e dei cattivi. Abbiamo bisogno di una regia efficiente ed uniforme di Regione che non scarichi le responsabilità sui dipendenti. Per questo motivo abbiamo anche chiesto di avere un quadro delle risorse che vengono trasferite alle province sul capitolo della formazione che, troppo spesso, non vengono utilizzate per il personale”.

Il sindacato torna a denunciare anche le carenze infrastrutturali e il caos generato da un sistema informatico (Siul) inefficiente, che, insieme a direttive regionali spesso confuse e calate dall’alto senza un esame sull’impatto del lavoro quotidiano, esasperano le operatrici e gli operatori.

La posta in gioco

Il contesto è reso ancora più delicato dalla prospettiva di una riduzione delle risorse disponibili, con la conclusione dei programmi Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) e Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). La Fp Cgil teme che, senza interventi strutturali e una gestione trasparente, il sistema dei centri per l’impiego rischi di implodere, con ricadute pesanti sui dipendenti e, di riflesso, sui cittadini che si affidano a questi servizi.

Per questo la Fp Cgil Lombardia, anche insieme alla sua Confederazione, ritiene necessario aprire un tavolo di confronto con la Regione per affrontare queste problematiche nel loro insieme e per costruire un modello di governance che metta al centro le lavoratrici, i lavoratori e il potenziamento del servizio pubblico.

“Chiediamo trasparenza, coinvolgimento e responsabilità”, ribadisce Pusceddu.