11 Feb 2025
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Sanità privata e Rsa: riparte la mobilitazione unitaria per il contratto

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Tramparulo e Negri, Fp Cgil Lombardia: “Aiop e Aris speculano sulla pelle di chi lavora”

11 febbraio 2025 – La sanità privata e le Rsa in Italia continuano a essere un affare per pochi, mentre chi ci lavora resta con salari fermi e condizioni sempre più dure. Oltre 200 mila professionisti della salute – infermieri, tecnici, operatori sanitari e amministrativi – aspettano un rinnovo contrattuale che non arriva.

Le associazioni datoriali Aiop e Aris pretendono finanziamenti integrali da Governo e Regioni, ma nel frattempo rifiutano di riconoscere aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro.

La mobilitazione riparte: dopo il presidio al Ministero, azioni nei territori

La Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl Fp e Uil Fpl, non accetta più scuse. Dopo lo sciopero del 23 settembre 2024 e l’ennesimo nulla di fatto nei tavoli di trattativa, il 31 gennaio scorso ha riacceso la protesta con un presidio davanti al Ministero della Salute. Ora la mobilitazione si estende ai territori.

Le organizzazioni sindacali hanno scritto al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per sollecitare un intervento concreto. Denunciano il paradosso per cui le risorse pubbliche continuano a sostenere aziende che negano ai propri dipendenti salari e diritti adeguati, aggravando una situazione già insopportabile per migliaia di professionisti.

Lombardia: il peso del privato e il blocco dei contratti

“In Lombardia il privato gestisce il 40% della sanità e del socio-sanitario, con punte oltre il 50% in alcune province. E lo fa senza vincoli, incassando soldi pubblici e lasciando le lavoratrici e i lavoratori senza tutele. È una vergogna che si ripete su scala nazionale. Il contratto della sanità privata è bloccato da 6 anni, quello delle Rsa da 13 anni, e per questo settore vogliamo che si arrivi, come da impegni presi, al contratto unico – affermano per la Fp Cgil Lombardia il segretario Lello Tramparulo e la segretaria Sabrina Negri –. Nonostante i finanziamenti della legge di bilancio e gli aumenti delle tariffe sui rimborsi sanitari, Aiop e Aris si rifiutano di trattare. Vogliono che sia lo Stato a coprire per intero il costo dei contratti, mentre i loro bilanci restano in attivo. È ora di finirla, la lotta capillare riparte”.

Stesso lavoro, stessi diritti

“Lo ribadiamo con forza: a stesso lavoro, pubblico o privato che sia, devono corrispondere lo stesso salario e gli stessi diritti”, sottolineano i sindacati.
“Chi lavora in strutture accreditate, strutture che ricevono risorse statali, deve avere lo stesso trattamento di chi opera nel pubblico”, ribadiscono Tramparulo e Negri.

Le iniziative nei territori

Le mobilitazioni riprenderanno in tutta Italia. Le strutture sanitarie e le Rsa saranno tappezzate di bandiere e materiali informativi, un segnale visibile di protesta e di richiesta di diritti. Non si escludono presidi davanti alle sedi delle Regioni e a quelle delle associazioni datoriali Aiop e Aris, per chiedere risposte concrete e un cambio di rotta nelle trattative. Infine, non mancheranno azioni di sensibilizzazione per coinvolgere lavoratrici, lavoratori, cittadinanza e istituzioni, dando voce a chi ogni giorno garantisce cure e assistenza, ma continua a essere dimenticato nei rinnovi contrattuali.