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“Senza assunzioni e investimenti, i servizi si bloccano e i diritti si indeboliscono. Servono nuove risorse e condizioni di lavoro sostenibili”, dichiara Gabriella Sierchio, segretaria generale della Fp Cgil Varese
13 feb. 2025 – Martedì 11 febbraio, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi demografici del Comune di Varese (Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale) hanno partecipato allo sciopero di due ore indetto dalla Rsu e dai sindacati territoriali.
“La grave carenza di personale e l’aumento dei carichi di lavoro pesano sui dipendenti – spiega Gabriella Sierchio, segretaria generale della Fp Cgil Varese -. La situazione si trascina da tempo, ma ha raggiunto il punto di rottura con il pensionamento di 9 unità negli ultimi quattro anni, senza che vi siano state assunzioni adeguate per coprire i vuoti. Nel frattempo, la digitalizzazione delle pratiche e l’aumento delle richieste da parte della cittadinanza hanno aggravato ulteriormente le difficoltà operative”.
La protesta ha visto un’adesione significativa, con l’80% delle lavoratrici e lavoratori (sui circa 23 complessivi preposti a questi uffici) in sciopero e il sostegno dello stesso sindaco Davide Galimberti.
“Con organici ridotti il rischio concreto è che i servizi pubblici si blocchino, penalizzando cittadine e cittadini che hanno bisogno di documenti fondamentali per la loro vita quotidiana – prosegue Sierchio -. Come Fp Cgil lo diciamo da anni: la carenza di personale è elemento di destabilizzazione dei diritti di cittadinanza. Per questo – aggiunge -, chiediamo un piano straordinario di assunzioni per garantire un numero adeguato di dipendenti nei servizi demografici. Servono risorse immediate per colmare le scoperture di dipendenti e garantire turni di lavoro sostenibili. Altrimenti il lavoro pubblico non diventa sufficientemente attrattivo. Inoltre, è fondamentale un investimento nella formazione per affrontare le nuove sfide amministrative, soprattutto nell’ambito della digitalizzazione”.
Il sindaco rimanda le responsabilità ai tagli del governo agli enti locali.
“È vero che i tagli ai trasferimenti statali hanno messo in difficoltà i comuni, ma non possono essere l’unica spiegazione. L’amministrazione comunale ha una responsabilità diretta nella gestione delle risorse e nell’organizzazione del lavoro. I servizi pubblici essenziali vanno garantiti con una programmazione seria, che metta al centro le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori e i diritti delle cittadine e dei cittadini. Noi chiediamo che il Comune di Varese si assuma questa responsabilità e metta in campo soluzioni concrete, senza limitarsi a scaricare il problema su Roma”, evidenzia la segretaria generale della Fp Cgil territoriale.
La mobilitazione non si ferma qui: la vertenza proseguirà con nuove iniziative se non arriveranno risposte adeguate dall’amministrazione comunale. Per domani, venerdì 14 febbraio, alle ore 12, la Rsu ha già fissato un’assemblea.