1 Mar 2025
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Rsu negli Ordini professionali, la chiave per un contratto applicato correttamente

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L’assemblea regionale della Fp Cgil Lombardia rilancia la necessità di rafforzare la rappresentanza sindacale del quadrato rosso per cambiare i rapporti di forza

28 feb. 2025 – Un’assemblea per affrontare le problematiche di chi lavora negli Ordini professionali e ha il contratto delle Funzioni Centrali. Convocata dalla Funzione Pubblica CGIL Lombardia, la riunione on line ha coinvolto lavoratrici e lavoratori degli ordini degli avvocati, infermieri, psicologi, commercialisti e gli altri enti che gestiscono gli albi professionali, con al centro il nuovo ccnl, non firmato dalla Fp Cgil, e il ruolo delle Rsu, che il prossimo aprile verranno rinnovate.

L’anomalia degli Ordini professionali e il contratto Funzioni Centrali

vincenzo malatestaCome spiegato da Vincenzo Malatesta, coordinatore nazionale Fp Cgil, gli Ordini professionali sono un’eccezione nel panorama delle Funzioni Centrali. Oltre alla frammentazione degli enti, non rientrano nei vincoli della Ragioneria Generale dello Stato e godono di autonomia amministrativa e finanziaria, che genera difficoltà nell’applicazione uniforme del contratto nazionale.

“Molti ordini si affidano a consulenti esterni poco esperti del settore pubblico che spesso applicano il contratto in modo errato”, ha spiegato il sindacalista.

Il rinnovo del contratto 2022-2024, peraltro, è stato respinto dalla Fp Cgil e anche questa assemblea è stata occasione per ribadirlo: un aumento del 5,78% è del tutto inadeguato rispetto a un’inflazione che nel triennio ha superato il 16%. “Con la stipula di questo contratto, le lavoratrici e i lavoratori hanno perso in modo permanente fino a due terzi di quanto sarebbe spettato di aumento a causa dell’inflazione e quindi sono diventati più poveri”, ha denunciato Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia.

Altre criticità aperte riguardano, ad esempio, la finta settimana corta, promessa come un diritto ma di fatto applicata con rigidità e senza una riduzione dell’orario di lavoro, e il buono pasto in smart working, ancora oggi soggetto a interpretazioni diverse, con trattamenti diseguali tra gli enti e usato dalle amministrazioni per ridurre la flessibilità di questo istituto.

RSU: la chiave per riequilibrare i rapporti di forza

dino puscedduCon il rinnovo delle Rsu ad aprile, si apre una sfida decisiva per il futuro del contratto. “Se vogliamo riaprire una trattativa seria e ottenere più risorse per i salari, serve aumentare la rappresentanza Fp Cgil nelle Rsu – ha detto Pusceddu –. Ogni voto è fondamentale per riequilibrare i rapporti di forza e migliorare le condizioni economiche e normative”.

Le RSU sono il primo strumento per negoziare a livello locale. Per questo, l’invito alle lavoratrici e ai lavoratori è candidarsi e diventare protagonisti del cambiamento. Un invito ripreso più volte da entrambi i dirigenti sindacali.

Salario accessorio, progressioni, posizioni organizzative

Tra i temi affrontati nell’assemblea, è emersa la necessità di costituire un fondo dignitoso per il salario accessorio, un diritto contrattuale fondamentale ma spesso ignorato negli Ordini professionali. “Si può recuperare il pregresso e garantire una retribuzione più equa”, ha sottolineato Vincenzo Malatesta, evidenziando come un fondo ben strutturato consenta di distribuire risorse aggiuntive, riconoscere il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori e incentivare la produttività.

Molte le domande dei partecipanti, tra le quali il tema delle progressioni di carriera. Malatesta ha chiarito che queste richiedono procedure selettive obbligatorie, come concorsi interni o bandi, e una gestione attenta del monte salari. Il passaggio dall’area operatori all’area funzionari non è diretto, ma prevede uno step intermedio attraverso l’area degli assistenti. Il sindacalista ha inoltre segnalato l’importanza di conoscere la pianta organica dell’ente e ha ricordato che “lo 0,55% del monte salari destinato alle progressioni in deroga è fermo ai dati del 2021 e prorogato fino al 2026 senza fondi aggiuntivi”.

Alla domanda sulla possibilità di contrattare al rialzo l’indennità per le posizioni organizzative, Dino Pusceddu ha risposto affermativamente, portando come esempio un recente accordo raggiunto in un Ordine dei Medici. “Dove ci sono Rsu forti, si ottengono risultati concreti”, ha rimarcato.

Verso un Coordinamento Regionale

L’assemblea della Fp Cgil Lombardia di giovedì 27 febbraio è stata un primo passo verso un coordinamento regionale delle delegate e delegati degli Ordini professionali che verrà formato dopo le elezioni Rsu, con “l’obiettivo di condividere strumenti e percorsi – ha promesso Pusceddu -, di far circolare informazioni e garantire diritti applicati correttamente”. Ora servono partecipazione e determinazione.