
Nome e cognome: Katia Confalone.
Profilo professionale e lavoro presso:
Assistente Giudiziario presso l’Ufficio Sorveglianza di Pavia.
Qual è il motivo che più ti rende orgogliosa/o del tuo lavoro?
Mi rende orgogliosa sapere che il nostro lavoro ha un ruolo fondamentale per i detenuti e per la sicurezza della città. Affrontiamo quotidianamente situazioni urgenti, al fine di garantire maggiore sicurezza attraverso il controllo di chi è stato arrestato o si trova in libertà vigilata.
Invece quali sono le principali criticità?
Le principali criticità riguardano innanzitutto la carenza di organico, che ci costringe a svolgere più servizi ciascuno, accumulando lavoro e ritrovandoci a smaltire le pratiche con ritmi insostenibili, quasi “a cottimo”. C’è poi un problema di gestione dei carichi di lavoro dato dalla scarsa conoscenza di chi gestisce gli uffici: servirebbero percorsi di valorizzazione delle competenze interne che aiutino a superare questo divario, in modo equo ed efficace. Infine, gli stipendi e le indennità sono talmente bassi rispetto all’aumento del costo della vita che diventa sempre più difficile andare avanti, soprattutto considerando il carico di lavoro che sosteniamo.
Perché ti candidi con la Fp Cgil e perché votare Fp Cgil?
Mi candido con la Fp Cgil per la seconda volta, dopo il primo mandato, perché credo sia fondamentale far comprendere a sempre più colleghe e colleghi che l’unione fa la forza. Solo insieme possiamo davvero provare a migliorare la nostra situazione critica nel Ministero della Giustizia. Se troviamo il coraggio di farci sentire, possiamo ottenere risultati concreti, magari con il tempo, ma senza dubbio con determinazione e impegno.
Cosa diresti a una collega o a un collega che pensa che votare non serva a nulla?
Se non ci proviamo tutti, non possiamo ottenere nulla. Se nessuno votasse, i nostri diritti sarebbero sempre più a rischio e non avremmo più voce per farci sentire. Finiremmo per essere sempre più pressati da chi sta ai vertici, con cui e per cui lavoriamo, ma che spesso non considerano abbastanza il nostro ruolo e le nostre difficoltà, perché i loro problemi vengono gestiti separatamente. Quindi votate, se volete davvero migliorare la nostra condizione! Se volete giustizia – parola che ben conosciamo nel nostro Ministero – votate per essere ascoltati e riconosciuti!