
La coordinatrice Fp Cgil Lombardia Alessandra Zanni: “Difendiamo diritti, condizioni di lavoro e qualità del servizio pubblico. Non ci fermeremo e, in assenza di risposte concrete, continueremo la mobilitazione fino allo sciopero”
20 marzo 2025 – “La situazione in Arpa Lombardia ha superato ogni limite. Per questo abbiamo aperto lo stato di agitazione e domani, 21 marzo, dalle 10 alle 12, abbiamo convocato un’altra assemblea, in modalità mista (sia presso la sede centrale di via Taramelli 26 a Milano sia da remoto), con tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori e contestuale l’incontro con il Prefetto”, spiega Alessandra Zanni, coordinatrice regionale Fp Cgil Lombardia -. Da mesi proviamo a costruire un confronto serio con l’Amministrazione, ma ci siamo trovati davanti un muro. Le relazioni sindacali sono saltate e con esse il rispetto di regole, contratti e persone. Non siamo più disposti a subire”.
Zanni entra nel dettaglio: “L’Amministrazione ha fornito solo dati parziali e tardivi sui fondi contrattuali 2024, impedendo di discutere con trasparenza sull’utilizzo delle risorse e sui residui. Ancora più grave, non abbiamo alcuna informazione sui fondi 2025, nonostante siano facilmente quantificabili. È impossibile costruire un confronto vero senza dati certi e completi”.
Ma non è solo questione di soldi. “C’è un atteggiamento di chiusura totale anche su temi strategici per la qualità del lavoro e dei servizi. Sul Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), ad esempio, ci hanno negato la possibilità di prevedere deroghe al limite dei giorni di lavoro agile per chi ha specifiche necessità. Anche sul piano assunzionale, ci sono letture molto discutibili delle norme: vogliono assumere soprattutto assistenti tecnici (ex categoria C) anziché funzionari (ex categoria D), col rischio di peggiorare l’organizzazione, creare vuoti di professionalità e scaricare mansioni superiori su chi ha inquadramenti inferiori”.
Secondo la coordinatrice Fp Cgil, “il vero problema è un altro: manca del tutto la volontà di costruire un clima di confronto adeguato e costruttivo. Negano le informazioni essenziali e si trincerano dietro interpretazioni rigide delle norme, ignorando le esigenze reali di chi lavora e la qualità del servizio che offriamo alle cittadine e ai cittadini lombardi. Per questo abbiamo detto basta: la maggioranza della RSU e le segreterie di Fp Cgil e Uil hanno abbandonato il tavolo, perché non si può fare finta di negoziare quando dall’altra parte non c’è alcuna volontà di ascoltare. Noi rivendichiamo il fatto che diritti, condizioni di lavoro e la qualità del servizio pubblico di Arpa Lombardia siamo messi al centro, con tutto il rispetto e la dignità di questo lavoro. Non ci fermeremo e, in assenza di risposte concrete, continueremo la mobilitazione fino allo sciopero”.