
Domani in piazza Duca d’Aosta a Milano, mentre in Consiglio Regionale si discute la mozione sull’informazione ai cittadini
12 mag. 2025 – Il voto è un “dovere civico” e un diritto fondamentale, per l’articolo 48 della nostra Costituzione. Ma la “crescente disaffezione” minaccia la partecipazione ai referendum di giugno su lavoro e cittadinanza. Se a questo scenario si aggiunge “il bavaglio informativo”, la situazione si complica ulteriormente.
Per questo motivo, domani – martedì 13 maggio – il Comitato per i referendum sul lavoro, di cui fa parte anche la Cgil Lombardia, e il Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, insieme a partiti e associazioni aderenti, saranno in presidio dalle ore 9.00 sotto il Pirellone, sede del Consiglio regionale, in piazza Duca d’Aosta (angolo via Pirelli), per “chiedere un impegno concreto a favore della partecipazione al voto in occasione dei referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno 2025”.
In contemporanea, nell’aula consiliare si discuterà una mozione delle forze di opposizione, affinché la Giunta si attivi “per informare la cittadinanza sui contenuti dei referendum e per promuovere l’esercizio del diritto di voto”.
La Cgil Lombardia oggi ha scritto anche ai sindaci della regione, sollecitando il loro impegno istituzionale per favorire il più possibile la partecipazione all’appuntamento elettorale e sottolineando come i temi referendari affrontino questioni quotidiane come “la precarietà del lavoro, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità nel sistema degli appalti e i diritti di cittadinanza. Solo nel 2024 in Lombardia si contano 131 denunce di infortunio mortale e oltre 90.000 denunce di infortunio”.
I quesiti su cui cittadine e cittadini saranno chiamati a esprimersi sono cinque: “quattro riguardano i diritti del lavoro – dalle tutele contro i licenziamenti illegittimi alla responsabilità negli appalti – e uno riguarda l’accesso alla cittadinanza per le persone straniere residenti in Italia. Temi centrali per una società più equa, inclusiva e fondata sul lavoro dignitoso – spiega la nota stampa sull’iniziativa –. Durante il presidio, chiederemo che la Regione Lombardia: avvii una campagna informativa sui referendum, utilizzando anche gli spazi digitali e fisici regionali; sostenga i Comuni nella diffusione di materiali informativi negli spazi pubblici; promuova momenti di confronto e partecipazione in tutto il territorio”.
Al presidio parteciperà anche la Fp Cgil Lombardia.
“Rompere il silenzio attorno ai referendum è un atto di democrazia – afferma Manuela Vanoli, segretaria generale della categoria regionale –. Le istituzioni, oltre che i media, hanno il dovere di dare l’informazione necessaria per renderlo esigibile”.
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