16 Jun 2025
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Senza tutele, ma essenziali: al fianco dei precari degli sportelli immigrazione

Ferraccio (Fp Cgil Lombardia): “L’immigrazione è un fatto strutturale, non si può rispondere con precarizzazione e somministrazione. Servono assunzioni stabili, pari lavoro e pari contratto”. Panzeri (Nidil Cgil Lombardia): “Queste persone vanno tutelate nella loro dignità e professionalità”. Il 23 giugno presidio nazionale a Milano davanti alla Adecco

16 giu. 2025 – “Noi come Funzione Pubblica siamo presenti per testimoniare la nostra vicinanza alle lavoratrici e lavoratori interinali, somministrati, che da anni aiutano il personale di ruolo delle Prefetture e delle Questure (e delle Commissioni territoriali, anche se adesso non sono ancora direttamente coinvolti, e diciamo ancora perché a questo punto non si sa mai…)”. Così Andrea Ferraccio, coordinatore Fp Cgil Lombardia per il Ministero dell’Interno, dal presidio organizzato stamattina da Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp Uil regionali davanti alla sede della Randstad in via Lepetit a Milano.

La vertenza tocca lavoro, diritti e qualità dei servizi pubblici.

Il personale precario degli sportelli immigrazione rischia il posto perché le agenzie interinali Adecco e Randstad, da cui formalmente dipendono, hanno presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della proroga tecnica degli appalti con cui queste lavoratrici e questi lavoratori continuano a operare all’interno di Prefetture e Questure.

Questa scelta, di cui i sindacati chiedono il ritiro, mette a rischio circa 1000 persone in tutta Italia, impiegate da anni in servizi essenziali per l’accoglienza e il rilascio di documenti alle persone migranti. Se il Tribunale amministrativo regionale dovesse accogliere il ricorso, i contratti verrebbero interrotti entro fine giugno, senza garanzie né continuità.

Ferraccio, dalla piazza, megafono in mano, chiede “assunzioni stabili, regolari, con contratti dignitosi per tutti quanti”. Per uno stesso lavoro svolto ci deve essere uno stesso contratto applicato, dice subito dopo, con “Pari lavoro, pari contratto”. Il punto vero, poi, è noto da tempo. “L’immigrazione non è un’emergenza, è un fatto strutturale del nostro Paese”. Lo è anche per il pubblico impiego che non può essere gestito a suon di precarizzazioni e privatizzazioni. E così “non si può più andare avanti”.

L’immediata richiesta, insieme al Nidil Cgil e alle altre organizzazioni sindacali, è che “le agenzie ritirino il loro ricorso contro la proroga tecnica perché è un atto che non si può sentire e non si può vedere. Chiediamo al governo di smetterla di proseguire con questi contratti, con la precarizzazione, con la somministrazione del lavoro – aggiunge Ferraccio -, il fenomeno è fenomeno strutturale – ribadisce -. Lo chiediamo adesso a questo governo, ma sono vent’anni che lo chiediamo a tutti i governi che si sono susseguiti, perché nessuno, ripeto, nessuno ha mai rinunciato a questo strumento”.

La coordinatrice regionale di Nidil Lombardia, Lorena Panzeri, afferma in modo netto: “Queste lavoratrici e lavoratori vanno tutelati, nella loro dignità e professionalità. Auspichiamo un cambio di rotta di Adecco e Randstad e una ripresa del dialogo. La via intrapresa dalle agenzie rischia di riversare il problema sulle lavoratrici e lavoratori, quando in realtà è il sistema che non funziona. La precarizzazione del lavoro passa anche attraverso il pubblico a discapito delle persone che ci lavorano e c’è il rischio concreto che i servizi non vengano garantiti”. Con lei, al presidio, Juan Dorado, Rsa Questure/Prefetture Nidil, Andrea Bacchin, funzionario Nidil Milano, e una delegazione di Nidil non lombarde a sostegno dell’iniziativa.

A portare la propria solidarietà oggi al presidio, oltre alla Fp Cgil Lombardia, con Ferraccio e il segretario regionale Dino Pusceddu, anche la Cgil regionale, con il responsabile immigrazione e legalità Clemente Elia, delle delegazioni delle Camere del lavoro e una delegazione dell’Inca.

++ Dopo la chiusura di questo articolo, apprendiamo che l’annunciato sciopero nazionale del 23 giugno è stato sospeso perchè la Commissione Nazionale di Garanzia – spiega su Facebook Nidil Cgil Nazionale – applica la “cosiddetta regola della rarefazione oggettiva, a causa della concomitanza con lo sciopero generale già indetto dai sindacati di base per il 20 giugno. Pur ritenendo questa decisione profondamente discutibile – sottolinea -, siamo costretti ad adeguarci per tutelare lavoratrici, lavoratori e le stesse Organizzazioni Sindacali da possibili sanzioni”.

Sciopero sospeso ma non il presidio nazionale a Milano, sempre il 23 giugno, questa volta davanti alla sede dell’altra agenzia, Adecco, dalle ore 9.45.