
Fp Cgil: “Grazie alla mobilitazione abbiamo ottenuto impegni veri. Ora avanti con la contrattazione”
2 lug. 2025 – Il tentativo di conciliazione è andato a buon fine e Rsu e sindacati plaudono per i risultati ottenuti con Aemme Linea Ambiente, azienda dei servizi ambientali con 350 dipendenti e cinque centri operativi tra Legnano, Magenta, Gallarate, Busto Garolfo e Cornaredo.
Dopo settimane di stato di agitazione, lettere, incontri andati a vuoto, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro rappresentanze ha aperto uno spazio su temi cruciali come salute, carichi di lavoro, occupazione E ha spinto l’azienda a sedersi davvero al tavolo.
“Ci siamo riusciti grazie alla forza collettiva e ora si va avanti per migliorare condizioni di lavoro e diritti”, dicono Valentino Segato, sindacalista della Fp Cgil Milano, e Pietro Coppola, segretario della Fp Cgil Ticino Olona.
Una breve cronistoria?
“Uno stato di agitazione condiviso dalla Rsu e da tutte le organizzazioni sindacali territoriali – Fp Cgil Milano, Fp Cgil Ticino Olona, Fit Cisl Legnano Magenta, Uiltrasporti – perché le risposte attese da mesi non arrivavano. Il 28 maggio primo incontro con l’azienda, andato male. Il 5 giugno un nuovo tentativo in Confindustria: ancora nulla. Nessuna apertura sulle proposte nate nelle assemblee – raccontano – . A quel punto è stata avviata la procedura in Prefettura, come previsto per i servizi pubblici essenziali, e comunicata l’intenzione di arrivare, se necessario, allo sciopero della raccolta rifiuti e della pulizia strade”.
Quali sono i risultati?
“Un protocollo operativo per prevenire i colpi di calore, con indicazioni precise: anticipo degli orari nei mesi più caldi (1° luglio–31 agosto), fornitura di acqua, misure da inserire nel documento di valutazione dei rischi. Un’intesa sull’organizzazione del lavoro da declinare compiutamente entro il 30 settembre prossimo (dall’uniformare i turni e i compiti tra i centri ai piani assunzione, dalla crescita professionale all’analisi partecipata dei carichi di lavoro). Infine, un verbale che mette nero su bianco garanzie occupazionali legate al progetto industriale ‘Grande ALA’, insieme all’applicazione delle norme contrattuali sui futuri assorbimenti e a un impegno per una contrattazione armonizzata di secondo livello”, rispondono.
E adesso?
“Gli accordi devono diventare fatti. Serve contrattazione vera, di secondo livello, continua e partecipata. Le firme sono solo l’inizio”, evidenziano Segato e Coppola.