
Sturini (Fp Cgil): “Il rischio è strutturale, riconoscere questa indennità è un atto di giustizia”
1 sett. 2025 – Asst Pavia rifiuta di riconoscere l’indennità per malattie infettive al personale dei reparti di medicina. La Fp Cgil pavese, con Patrizia Sturini, definisce questa scelta inaccettabile.
Perché contestate la scelta dell’Asst?
“Perché è una grave sottovalutazione. In questi reparti il rischio biologico è quotidiano, l’esposizione è strutturale, non episodica. E la complessità assistenziale è alta – risponde la sindacalista -. Nello specifico, nelle sedi di Stradella, Vigevano e Pavia i reparti di medicina operano con pazienti fragili e pluripatologici, che possono avere la tubercolosi, la meningite, la scabbia o altri agenti infettivi che impongono isolamento e dispositivi di protezione. Il personale lavora con carichi crescenti a organici insufficienti. Il turnover è elevato, le lavoratrici e i lavoratori non vogliono restare né arrivare in questi reparti, sapendone le condizioni. Ribadisco, non parliamo di casi episodici, ormai è routine. L’indennità tutela persone che reggono la cura in condizioni oggettivamente più gravose”.
Cosa obietta l’azienda socio sanitaria?
“Asst limita il riconoscimento dell’indennità ai soli casi Covid e sostiene che la Medicina non rientri tra i reparti previsti. È una visione riduttiva: l’articolo 107 del contratto nazionale prevede indennità per particolari condizioni di lavoro, e qui ci sono tutte. Inoltre l’azienda rimanda la questione al contratto integrativo aziendale, che non è ancora stato definito, mentre il tema si pone già ora”.
Quali sono le richieste della Fp Cgil?
“Estendere l’indennità per malattie infettive o particolari condizioni di lavoro a tutto il personale dei reparti di Medicina. L’indennità – circa cento euro al mese – non è un privilegio, ma un segnale di rispetto per chi regge la cura con organici ridotti e pazienti sempre più complessi, anziani e fragili. Ma chiediamo anche – aggiunge Sturini – più assunzioni, a partire dal personale infermieristico e Oss. E una formazione mirata su rischio biologico e isolamento. Infine, chiediamo un tavolo stabile con la direzione dell’Asst per garantire sicurezza e valorizzazione professionale. Il nostro impegno continuerà per ottenere soddisfazione alle nostre istanze”.