
Il delegato Fabrizio Giardina e la delegata Katia Manfredi denunciano carriere bloccate, corsi inutili e mezzi senza manutenzione. Il segretario Diego Sinis e la responsabile del settore Lara Scaroni segnalano fondi ridotti, rinnovo contrattuale poco dignitoso e professionalità dimenticate, chiedendo assunzioni, risorse e valorizzazione per restituire dignità al lavoro dei caschi rossi.
3 sett. 2025 – Le ragioni dello stato di agitazione dichiarato lo scorso 30 aprile dai Vigili del Fuoco di Brescia restano tutte aperte. Le lavoratrici e i lavoratori vivono un malessere profondo, frutto di organici insufficienti e riforme che, invece di risolvere, aggravano le criticità di un Corpo essenziale per la sicurezza di cittadine e cittadini.
La denuncia arriva dalla Fp Cgil bresciana.
Fabrizio Giardina, casco rosso e delegato storico, e Katia Manfredi, delegata di fresca nomina, raccontano come, nonostante gli sforzi del nuovo comandante, i nodi locali non vengano sciolti. Il problema di fondo è nazionale: carenza di personale e mezzi. Ma è sul fronte delle carriere che emerge un’altra fortissima criticità.
“Per chi lavora nel Ruolo tecnico professionale (RTP), cioè gli amministrativi che gestiscono l’enorme mole di pratiche a supporto delle operazioni, i percorsi di carriera sono inesistenti e manca qualsiasi riconoscimento economico – spiega Manfredi -. Anche gli ispettori antincendi, ingegneri e architetti abilitati, responsabili di prevenzione e ufficiali di Polizia giudiziaria, non trovano prospettive di crescita professionale, rendendo difficile la scelta di restare nel Corpo”.
Giardina definisce “assurdo” che personale con titoli e anni di funzioni superiori debba ripetere interamente corsi di formazione già svolti per due terzi, come previsto dal quarto riordino del Comando. E aggiunge: “La manutenzione carente degli automezzi compromette l’efficacia dei soccorsi, compresi quelli aeroportuali”.

Lara Scaroni, Fabrizio Giardina e Diego Sinis
Sul piano più generale intervengono Diego Sinis, segretario della Fp Cgil Brescia, e Lara Scaroni, responsabile del settore: “Il riordino del Corpo è un’offesa al lavoro e alla professionalità dei Vigili del Fuoco. Da anni denunciamo organici ridotti, mezzi logori, carriere ferme. Invece di valorizzare competenze ed esperienza, si preferisce un’equiparazione alla Polizia di Stato, che ha missioni del tutto diverse. Così si penalizza chi ogni giorno garantisce soccorso e sicurezza alla cittadinanza”.
I due sindacalisti sottolineano anche “la riduzione dei fondi, i trasferimenti sempre più scarsi e un rinnovo contrattuale che ha portato in busta paga aumenti davvero poco dignitosi”. Tra le professionalità dimenticate, aggiungono, “ci sono, oltre agli ispettori antincendi, gli autisti, figure indispensabili per garantire interventi rapidi ed efficaci, eppure esclusi da ogni valorizzazione”.
Per Sinis e Scaroni la richiesta è chiara: “Servono subito nuove assunzioni, percorsi di carriera trasparenti, risorse adeguate e manutenzione puntuale dei mezzi. Senza questi interventi il Corpo perde attrattività e le professionalità qualificate rischiano di andarsene. La sicurezza delle persone passa dalla dignità e dalla protezione di chi indossa il casco rosso”.