18 Sep 2025
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Catello Tramparulo nuovo segretario generale Fp Cgil Lombardia: “Difendere il pubblico, contrastare le privatizzazioni”

catello tramparulo

Eletto dall’Assemblea Generale, raccoglie il testimone di Manuela Vanoli. Sanità universale, contratti dignitosi e valorizzazione dei giovani al centro del suo mandato

18 sett. 2025 – Catello Tramparulo, detto Lello, è stato eletto, con il 78,32% dei consensi, a guida della Fp Cgil Lombardia dall’Assemblea Generale della categoria, riunita oggi nel Salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano.

Classe 1974, di Castellammare di Stabia, laurea in scienze del servizio sociale, dal 2000 vive in Lombardia, con il territorio lecchese sua casa adottiva. È sposato e padre di un figlio e una figlia.

Già nella segreteria regionale, con delega alla sanità pubblica e privata, prende il posto di Manuela Vanoli, che ha concluso i due mandati.

La sua è una storia di impegno dal basso, con una visione chiara: “Difendere la dignità del lavoro pubblico e i diritti di cittadinanza”.

Come arrivi in Cgil?

“Lavoravo nel settore della cooperazione sociale. Delle lavoratrici e lavoratori si sono rivolti a me lamentando una serie di condizioni e allora ne ho fatto un’istanza collettiva da presentare alla Cgil, il sindacato che conoscevo da bambino al Sud, per me il sindacato più vicino e conosciuto, un sindacato di valore – risponde il neo segretario generale -. Sono diventato delegato sindacale, poi, nel 2008 funzionario della Fp Cgil Lecco per i progetti sul terzo settore. Da lì il percorso è proseguito: nel 2010 sono entrato in segreteria, prima con le deleghe al socio sanitario assistenziale educativo privato (ssaep) e alla sanità privata, poi, quattro anni dopo, con deleghe all’organizzazione e alla sanità pubblica. Nel 2017 sono stato eletto segretario generale della categoria provinciale. E va detto – sottolinea – che nei piccoli territori le competenze sono sempre trasversali. La fatica è tanta, ma questa esperienza permette di conoscere l’intero ventaglio del lavoro sindacale.

Al XII Congresso, nel gennaio 2023, entri da segretario in Fp Cgil Lombardia.

“Sì, e prima dell’ampliamento della segreteria, avvenuto nel 2024, avevo anche la delega al ssaep, oltre che alla sanità pubblica e privata”.

Nel tuo nuovo ruolo, quali sono per te le priorità della categoria regionale?

“Le priorità in Lombardia sono complesse e si concentrano principalmente sul gestire il modello lombardo, che non è solo il modello sanitario, socio-sanitario o sociale. Non è semplice fare sindacato qui; molti pensano che, essendo la regione più ricca, l’azione sindacale sia più facile ma, in realtà, è molto particolare e impegnativa. Questa regione è il laboratorio delle riforme istituzionali del Paese, qui si anticipano misure poi estese a livello nazionale. Le sfide che ritengo principali -spiega Tramparulo -sono contrastare le privatizzazioni e la riduzione del perimetro pubblico. Il sistema sanitario lombardo è ormai ibrido, guidato da logiche neoliberiste che hanno portato alla perdita di oltre 10.000 posti di lavoro pubblici in vent’anni. La sanità privata ha numeri importanti e, a volte, come nel settore della riabilitazione, supera la sanità pubblica. L’ultima legge regionale – ricorda – ha sancito la piena equiparazione tra privato e pubblico, cancellando ogni distinzione di competenze e spingendo ancora di più verso lo smantellamento della sanità universale. Inoltre – prosegue -, c’è da gestire un settore privato molto ampio, con realtà sovraprovinciali e nazionali: il tema è come tenere insieme tutti i territori nell’affrontare queste sfide. La cosiddetta ‘co-progettazione’, cioè l’integrazione tra pubblico e privato sociale, l’abbiamo già affrontata sul territorio lecchese. Diventa quindi fondamentale il coordinamento tra i territori”.

L’attacco al pubblico è anche culturale.

Sì, in tutto il Paese. Un attacco che coinvolge le lavoratrici e i lavoratori, misconoscendone l’importante funzione e non investendo nei servizi pubblici, sempre più impoveriti. È anche così, ritengo, che si alimenta la sfiducia nelle istituzioni e l’astensionismo elettorale. Quando i cittadini non vedono più una risposta pubblica ai propri bisogni e sono costretti a pagare per avere un servizio, si chiedono a cosa servano le istituzioni pubbliche. Le nostre rivendicazioni e proposte hanno sempre come faro i principi della Costituzione. E quindi continueremo a contrastare lo smantellamento dei servizi pubblici, a difenderli tutti come certezza di universalità e qualità, come bene comune. Dicendo no a uno Stato che, da garante, si trasforma in soggetto caritatevole”.

Le lotte trasversali, in Fp Cgil, saranno tante.

“Sicuramente e responsabilmente. La partita dei rinnovi contrattuali è centrale in ogni settore. Per il pubblico impiego rivendicare contratti dignitosi è essenziale per rilanciare il valore sociale del lavoro pubblico nella Sanità, nelle Funzioni Centrali e nelle Funzioni Locali. C’è una fortissima crisi dovuta a condizioni salariali e materiali che fanno fuggire lavoratrici e lavoratori dalle pubbliche amministrazioni e non avvicinare i giovani. Il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, è stata un’occasione storica e purtroppo mancata per investire davvero sul rilancio dei servizi pubblici. Vedi nella Giustizia. È di due giorni fa lo sciopero dei precari del Pnrr. Anche in Lombardia abbiamo scioperato affinché tutte queste lavoratrici e lavoratori, che stanno dando il loro prezioso contributo a uffici giudiziari a corto di personale, vengano stabilizzati e non lasciati a casa nel giugno 2026.

Oppure, vedi, per le Case della Comunità. In Lombardia abbiamo visto operazioni di facciata, cioè un mero cambio di targhette su strutture sanitarie già in essere. Come Fp Cgil saremo sempre in prima linea a chiedere assunzioni, formazione, risorse, valorizzazione del personale”.

Per quanto riguarda il privato accreditato, Tramparulo parla di “situazione paradossale. I grandi gruppi fanno profitti ma bloccano i rinnovi contrattuali dei propri dipendenti. I contratti Aris e Aiop, nell’area delle Rsa e Centri di riabilitazione, non vengono rinnovati da oltre 12 anni, e l’intero settore della sanità privata è fermo al triennio 2016-2018. Per questo abbiamo proposto di escludere dal sistema di accreditamento chi non rinnova i ccnl. Mentre per il terzo settore, la nostra lotta è perché le lavoratrici e i lavoratori abbiano lo stesso trattamento in termini di diritti di base. Vogliamo quindi riallineare i contratti con gli standard del settore pubblico”.

‘Essenziali per Costituzione’ più di uno slogan è un programma.

“Come Fp Cgil ci definiamo ‘Essenziali per Costituzione’ perchè le donne e gli uomini che rappresentiamo, nel pubblico e nel privato, con il loro lavoro esercitano una funzione pubblica, erogando diritti di cittadinanza per le persone. Salvaguardare i primi significa tutelare i secondi – rimarca -. Da qui, ad esempio, lo sciopero del 16 settembre, di cui ho detto prima, dei precari della Giustizia; da qui lo sciopero dei Servizi ambientali del prossimo 17 ottobre. In ogni comparto e ambito, impegno, passione e lotta saranno una costante – assicura il segretario generale Fp Cgil Lombardia -. Vogliamo, dove possibile, sostenere la reinternalizzazione dei servizi e la loro qualità, introdurre norme stringenti che impediscano il dumping contrattuale, rimettere al centro la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori ovunque, e con particolare attenzione per i servizi piu esposti, come ad esempio nell’igiene ambientale e nei Vigili del Fuoco”.

Altro?

“Ritengo la valorizzazione delle giovani generazioni un tema fondamentale, perché è l’unico modo per dare fiducia a chi si avvicina alla nostra organizzazione, per attrarre nuove energie. È basilare mettere in condizione di operare anche chi non ha un’esperienza sindacale solida. Come dico sempre, il sindacato non è fatto solo dai dirigenti sindacali, è fatto soprattutto dalle lavoratrici e dai lavoratori. La nostra organizzazione deve essere aperta ai giovani, saperli ascoltare, accogliere. È un’occasione anche per noi di cambiare guardando le loro prospettive.

Quindi – continua – ringrazio tutte e tutti coloro che, in Cgil, fin dall’inizio, mi hanno dato fiducia. Grazie a questo sostegno mi è stato possibile agire sindacalmente e, pur venendo corretto quando necessario, ho sempre avuto supporto. Sono convinto che la fiducia sia un elemento fondamentale per permettere alle persone di dare il meglio di sé. Questo è ciò che è stato fatto con me, e per questo ringrazio le compagne e i compagni che ho incrociato in questo percorso, sia della Confederazione sia della categoria. Sono loro che hanno reso possibile il mio cammino e l’impegno che porto avanti”.