
Il 22 e 23 settembre a Roma si sono riuniti i sindacati europei dei servizi pubblici dell’area mediterranea aderenti a EPSU – European Public Service Union.
Dal confronto è emersa una posizione netta: respingere il ritorno all’austerità, la deregolamentazione e l’aumento della spesa militare, chiedendo invece più risorse per:
- sanità e welfare
- istruzione e diritto alla casa
- amministrazioni locali e centrali
- Vigili del fuoco
- una transizione digitale e verde equa e inclusiva
L’Agenda Europea dei Servizi Pubblici è stata indicata come bussola politica. Gli investimenti necessari devono colmare il deficit di oltre 200 miliardi di euro accumulato dal welfare negli anni di austerità, rafforzando lo stato sociale e riducendo le disuguaglianze.
Due ordini del giorno approvati
- Contro austerità e riarmo
È stata rilanciata la necessità di una grande mobilitazione europea, fino a una manifestazione a Bruxelles, contro austerità e deregolamentazione, per un futuro di giustizia sociale e pace. - Su Gaza
Condanna dell’invasione e degli attacchi, richiesta di cessate il fuoco immediato e permanente, fine del blocco, apertura di corridoi umanitari, sospensione degli accordi commerciali e militari con Israele e riconoscimento dello Stato di Palestina.
I sindacati hanno espresso piena solidarietà alle organizzazioni palestinesi aderenti a PSI – Public Services International e a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici che operano in condizioni estreme, ricordando le vittime tra il personale sanitario.
È stata proposta una giornata internazionale di azione: “Un giorno per la pace, un giorno per Gaza”.
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