27 Sep 2025
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“Lavoriamo per Gaza”: a Somma Lombardo l’86% del personale devolve parte del salario a Emergency

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Un gesto collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori di Anffas Ticino e Radici nel Fiume, impossibilitati a scioperare il 19 settembre perché nei servizi essenziali, che trasforma il lavoro quotidiano in solidarietà concreta per la popolazione palestinese.

25 sett. 2025 – Gaza, il genocidio del popolo palestinese, l’occupazione della Cisgiordania ci riguardano tutte e tutti. La solidarietà prende molte forme: dalle piazze alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, fino al gesto delle lavoratrici e dei lavoratori che, in occasione dello sciopero generale indetto il 19 settembre dalla Cgil, e pur non potendo scioperare perché impegnati in servizi pubblici essenziali, hanno scelto di agire attraverso una trattenuta volontaria dal proprio stipendio.

È successo all’Anffas Ticino Onlus di Somma Lombardo e alla cooperativa Radici nel Fiume, dove l’86% del personale – 56 dipendenti – ha deciso di devolvere parte della retribuzione a Emergency.

“Abbiamo deciso di donare il corrispettivo economico di parte delle ore lavorative a favore di Emergency, tuttora attiva nei territori della Striscia anche per il riconoscimento dei diritti della popolazione palestinese”, si legge nella nota diffusa dal delegato Fp Cgil Varese Fabio Fichera. La donazione sarà segnalata in busta paga con la dicitura “trattenuta per l’adesione a ‘lavoriamo per Gaza’”.

Un gesto nato da un sondaggio interno, “per dare voce alla nostra partecipazione nel rispetto dell’essenzialità sociale delle mansioni quotidiane oggetto del nostro ruolo professionale e per esprimere il nostro dissenso al genocidio a Gaza (e all’immobilismo del nostro Paese)”.

Anffas Ticino opera in ambito socio-educativo e socio-sanitario a sostegno di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, insieme alle loro famiglie. “La delicatezza di questo lavoro impone assoluta cura nel non creare disservizi – rimarca il comunicato  – per questo ci siamo attivati nel trovare modalità sostenibili per poter dire la nostra pur senza scendere in piazza in una giornata di lavoro”.

I valori che guidano la professione – inclusione, abbattimento delle discriminazioni, diritti umani sanciti dalla Convenzione ONU – diventano così anche valori politici. “Questi principi non si discostano da ciò che la giornata di sciopero, e tutte le manifestazioni di questi giorni, stanno chiedendo a gran voce alle autorità nazionali e agli organismi internazionali a favore della popolazione palestinese”.

“Se vuoi la pace, costruisci la pace”, hanno scritto le lavoratrici e i lavoratori Anffas di Somma Lombardo citando Gino Strada, e firmandosi collettivamente: “Umani al lavoro”.

“Con questa iniziativa si dimostra che i valori di inclusione, cittadinanza e diritti, che animano il nostro lavoro quotidiano, sono gli stessi che guidano la mobilitazione per Gaza”, dichiara Fichera.

Davide Farano, segretario Fp Cgil Varese, aggiunge: “È un gesto che dà dignità al lavoro e valore alla solidarietà. Una testimonianza concreta di pace, che arriva da chi ogni giorno si prende cura delle persone più fragili”.

Intanto, dopo i “gravissimi attacchi” di ieri notte contro la Global Sumud Flotilla, diretta a consegnare aiuti a Gaza, la Cgil ha immediatamente organizzato nuove proteste di piazza. Queste quelle in Lombardia (clicca questo link). “Oggi è a rischio l’esistenza stessa del popolo palestinese e di fronte a questo nessuno può tacere”, ha dichiarato la Confederazione, ribadendo la richiesta di cessate il fuoco. E chiedendo al governo di garantire l’arrivo degli aiuti a Gaza e la sicurezza della Global Sumud Flotilla, di riconoscere subito lo Stato di Palestina e “perseguire la soluzione dei due popoli–due Stati, ottenere il rilascio di ostaggi e prigionieri politici, interrompere ogni accordo militare e commerciale con Israele e aprire corridoi umanitari nel rispetto del diritto internazionale”.

Oltre ad annunciare: “In caso di ulteriori attacchi, blocchi o sequestri delle imbarcazioni o dei materiali, siamo pronti a proclamare con la necessaria tempestività lo sciopero generale”.