15 Oct 2025
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Sanità pubblica, il diritto che si restringe

sabrina negri ass cgil cr

Negri (Fp Cgil Lombardia): “La sanità è un diritto, non una merce. Il 25 ottobre tutte e tutti a Roma per difenderla”

15 ott. 2025 – In Lombardia la sanità pubblica si sta sgretolando sotto il peso di scelte politiche che hanno trasformato un diritto universale in un bene da acquistare. È il modello di Regione che da anni sperimenta l’integrazione tra pubblico e privato come efficienza, ma che nei fatti ha prodotto l’ennesima disuguaglianza: chi può paga, chi non può aspetta (e spera).

All’Assemblea Generale della Cgil di Cremona, la Fp Cgil Lombardia, con la segretaria Sabrina Negri, ha rimesso al centro ciò che per la Costituzione è un diritto fondamentale: la salute, appunto.

La sanità pubblica continua a restringersi?

“Pezzi interi di sanità vengono spinti verso il mercato. Si parla di libertà di scelta e di efficienza, ma dietro c’è una privatizzazione strisciante. Il servizio pubblico si indebolisce e la cura diventa un privilegio per pochi”, conferma la dirigente sindacale.

Il modello lombardo è davvero un modello?

“È un laboratorio politico del disinvestimento pubblico. L’integrazione tra pubblico e privato esiste solo sulla carta: il privato cresce, il pubblico si svuota. Ogni euro tolto al pubblico per coprire i vuoti con il privato è un passo verso una sanità di classe. Chi non ha mezzi resta indietro. Purtroppo ormai questo modello si è affermato un po’ ovunque nel Paese”.

Il personale è allo stremo, la sberla della pandemia da Covid non è servita?

“Manca personale a ogni livello, dalle professionalità infermieristiche ai medici e agli operatori sociosanitari, dai tecnici della riabilitazione al personale amministrativo. I turni sono sfiancanti, i riposi saltano, le fughe verso il privato o all’estero aumentano. Quando il lavoro diventa insostenibile, la qualità della cura si deteriora”.

Il PNRR doveva rilanciare la sanità territoriale. È successo?

“No. Molte Case e Ospedali di Comunità sono stati inaugurati ma restano vuoti. Mancano équipe, personale, orari adeguati. Senza lavoratrici e lavoratori dentro, la sanità di prossimità resta uno slogan”.

Cosa serve per invertire la rotta?

“Assunzioni vere, rinnovi contrattuali adeguatamente finanziati, regole trasparenti. Serve un piano straordinario pluriennale, risorse giuste, accreditamento chiaro e una governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza fondata su partecipazione e trasparenza. Chi riceve fondi pubblici deve rispettare i contratti collettivi, gli standard di personale e la qualità dei servizi”.

Il 25 ottobre la Cgil sarà a Roma in manifestazione nazionale per cambiare la legge di bilancio. Che legame c’è con la sanità pubblica?

“La sanità è lavoro, giustizia sociale, uguaglianza sostanziale. Quando il diritto alla cura viene limitato, si spezza il patto democratico tra Stato e cittadine e cittadini. Il 25 ottobre saremo tutte e tutti a Roma per riaffermare che non c’è democrazia senza diritti sociali e senza servizi pubblici capaci di garantire dignità e libertà a tutte e tutti”.