17 Oct 2025
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Servizi ambientali: alta adesione allo sciopero, in Lombardia presidio e incontro con Anci

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Fp Cgil Lombardia: “Il contratto deve restituire valore professionale, sicurezza e salario”

17 ott. 2025 – Con una media nazionale di adesione superiore all’87% e punte del 100% in molte aziende, lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’igiene ambientale è riuscito, in termini di partecipazione.

Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel nazionali hanno sottolineato come, oggi, “le lavoratrici e i lavoratori hanno inviato un segnale forte alle controparti datoriali: il contratto deve essere rinnovato senza più indugi, con risposte concrete ai bisogni reali”.

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha evidenziato che “l’igiene ambientale detiene il triste primato di infortuni, spesso mortali, nei servizi pubblici locali. Tutto ciò è inaccettabile e il contratto deve tutelare maggiormente la salute e la sicurezza di chi svolge un lavoro indispensabile ma gravoso”.  E ha poi aggiunto: “è fondamentale che vengano riconosciuti gli aumenti di stipendio alle lavoratrici e ai lavoratori affinché si recuperino le differenze create dall’inflazione”.

In Lombardia il presidio unitario regionale sotto la sede di Anci, in via Rovello a Milano, ha riunito centinaia di persone e una delegazione sindacale che ha incontrato i vertici dell’associazione dei Comuni.

Dal confronto è scaturito un protocollo d’intesa in cui Anci e Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel si impegnano a sostenere la conclusione positiva della vertenza nazionale per il rinnovo del contratto dei servizi ambientali, scaduto dal 31 dicembre 2024.

Il documento richiama punti chiave che rappresentano da tempo le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori (circa 110 mila nel Paese e 15mila circa nella nostra regione), come racconta Daniele Pirri, coordinatore Fp Cgil Lombardia. Ad esempio, migliorare la salute e sicurezza nel comparto dell’igiene ambientale, implementando norme e strumenti di prevenzione affinché il settore, oggi primo per infortuni spesso mortali nei servizi pubblici locali, non detenga più questo triste primato. Si chiede di migliorare le misure organizzative, regolamentare la movimentazione manuale dei carichi, rafforzare il ruolo dei preposti, istituire anche per gli impianti la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rlssa), condividere un protocollo anti-aggressioni e fissare regole vincolanti per la tutela degli addetti dagli eventi climatici estremi.

Ma si chiede anche di aggiornare la classificazione del personale, riconoscendo nuove professionalità e innovazioni tecnologiche; di ridurre i divari generazionali e di genere, con tutele per il personale over 55 e stabilità per chi lavora in appalto; di garantire salari adeguati al costo della vita, con un recupero del potere d’acquisto eroso dall’inflazione e un rafforzamento del welfare contrattuale; di rivedere la regolamentazione del diritto di sciopero, tutelando la partecipazione effettiva.

“Abbiamo chiesto ad Anci di farsi parte attiva per favorire una svolta nella trattativa nazionale – spiega Pirri –. Le imprese vogliono ridurre i costi del lavoro e rinviare soluzioni, ma chi ogni giorno garantisce un servizio essenziale non può essere considerato un costo da comprimere. Abbiamo inoltre proposto all’Associazione regionale – aggiunge – di condividere un protocollo da utilizzare negli appalti del servizio di igiene ambientale, uno strumento utile ai Comuni in fase di gara per indicare chiaramente l’obbligo di applicazione del contratto corretto”.

“Lo sciopero dei servizi ambientali – concludono il segretario generale della Fp Cgil Lombardia, Lello Tramparulo, e Daniele Pirri – non è solo una vertenza di comparto, ma parte di una lotta più ampia per il rispetto e la dignità del lavoro. Continueremo la mobilitazione. E sabato 25 ottobre saremo alla manifestazione nazionale della Cgil a Roma per chiedere salari dignitosi, più sicurezza e una legge di bilancio che investa nel lavoro pubblico e nei diritti sociali, non nei tagli e nelle disuguaglianze”.