Comunicato stampa congiunto CGIL, FP CGIL e SPI Lombardia
Milano, 28 ottobre 2025 – Segnaliamo con allarme e preoccupazione un recente provvedimento di Regione Lombardia: la DGR n. 4986 del 15/9/2025 avente ad oggetto “Determinazioni in merito alla disciplina delle prestazioni erogate da strutture ed enti pubblici del sistema socio-sanitario regionale nell’ambito dell’assistenza sanitaria integrativa (fondi, mutue e assicurazioni)”.
La Delibera di Giunta, in nostro possesso per via indiretta perché non soggetta a pubblicazione, conferma ancora una volta il ruolo di Regione Lombardia nel processo di progressivo smantellamento del SSN.
Con questa delibera regionale, la finalità integrativa dei Fondi e delle Mutue/Assicurazioni che offrono coperture di assistenza sanitaria si sta tramutando in una funzione sostitutiva.
Regione Lombardia, a giustificazione della decisione di dare la possibilità alle Aziende Sanitarie Pubbliche di sottoscrivere convenzioni con Fondi/Mutue/Assicurazioni, fa riferimento al dato rilevato negli ultimi anni in relazione al largo ricorso di una parte della popolazione a forme di assistenza sanitaria integrativa. Ma non si interroga e non indaga le cause che stanno determinando la crescita di questo fenomeno e che spingono le persone ad avvalersi di soluzioni alternative al sistema sanitario pubblico.
Nessun accenno per esempio all’annoso problema delle liste di attesa che spinge tante/i cittadine/i lombardi/e a pagare di tasca propria le prestazioni rivolgendosi in regime di solvenza alle strutture sanitarie pur di assicurarsi l’accesso alla cura.
Nessun accenno viene fatto alla cronica carenza di personale, a partire dalle difficoltà nel reclutamento di medici e infermieri. Il personale già in servizio, ormai stremato e sottoposto a carichi di lavoro sempre più insostenibili, dovrebbe inoltre farsi carico delle prestazioni destinate ai fondi e alle assicurazioni sanitarie, con un aggravio ulteriore sulle proprie condizioni operative e professionali
Al contrario, spicca un ultimo provvedimento regionale in materia di contenimento delle liste di attesa per assicurare Garanzia LEA = Rispetto tempi prenotazione/classi di priorità, assunto sempre nel mese di settembre u.s., la DGR 5057 del 29/9/2025 “Ulteriori determinazioni del piano operativo regionale anno 2025 per il contenimento dei tempi di attesa approvato con DGR n. 4556/2025”.
Con questo provvedimento Regione Lombardia ridetermina gli obiettivi per il contenimento delle Liste di Attesa per gli Enti Erogatori Pubblici, sostenendo che a causa di difficoltà strutturali non sussistono le condizioni per ottenere i risultati attesi; pertanto destina ulteriori risorse del SSN – € 10 milioni – in favore del Privato accreditato anche non contrattualizzato, per assicurare le prestazioni, anche di ricovero, non garantite dal pubblico.
Si ricorda che le disposizioni regionali in materia di contenimento delle liste di attesa prevedono anche che “in caso non si assicuri la prestazione nei tempi previsti, la struttura sanitaria, su richiesta del cittadino, eroga la prestazione in libera professione. Per la/il cittadina/o pagamento del solo ticket se dovuto”.
Queste due DGR confermano il progetto di Regione Lombardia orientato allo smantellamento del sistema sanitario pubblico: da una parte si apre per le Aziende Sanitarie Pubbliche la possibilità dei convenzionamenti con Fondi/Mutue/Assicurazioni, dall’altra però si sostiene che gli stessi Enti, per motivazioni logistiche/organizzative (carenza di personale/ristrutturazioni in corso etc…), non possono mantenere il target di prestazioni previsto per il contenimento delle Liste di Attesa.
Non è semplice incoerenza ma un disegno strategico volto a demolire il servizio sanitario nazionale, e a rendere sempre meno esigibile il principio universalistico del diritto alla salute.
Lo scenario che si delinea è inquietante, perché sembra declinarsi nel sistema sanitario regionale lombardo un modello differenziato per classi di tutela della salute e di accesso alle cure, il cui discrimine è determinato dal reddito personale:
- classe 1 solventi/sistema privatistico puro
- classe 2 iscritte/i a fondi integrativi/assicurazioni/mutue
- classe 3 cittadina/o con SSN
Intollerabile che mentre le persone si affannano alla ricerca di un appuntamento per ottenere la prestazione dovuta, vengano ulteriormente ridotti gli spazi prenotabili per visite/esami/ricoveri, per garantire percorsi riservati a titolari di fondi, forme assicurative e mutue. Non possiamo che mostrare contrarietà verso un avanzamento del modello Lombardo in direzione di un sistema sanitario misto e sempre più americanizzato.
Le inevitabili conseguenze del susseguirsi di azioni mirate ad un progressivo restringimento del perimetro di intervento del sistema sanitario pubblico impatteranno sia sul diritto alla salute uguale per tutte/i, con importanti effetti sulle fasce più deboli della popolazione, sia sulla valorizzazione professionale del personale che vi opera.
Un attacco intollerabile alle fondamenta del Servizio Sanitario Nazionale, basato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità e sulla responsabilità pubblica di tutela della salute.
Continueremo ad opporci ad una deriva del servizio sanitario regionale, più volte segnalata, che si caratterizza con una valenza di vero e proprio laboratorio, per sperimentare soluzioni di revisione del SSN in linea con gli orientamenti, più o meno espliciti, del Governo.