Elena Giusti, segretaria generale Fp Cgil Mantova, dopo la visita del sottosegretario Andrea Ostellari: “Due anni di promesse e zero fatti. Il rilancio? Solo parole vuote”
30 ott. 2025 – La visita del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari al Tribunale di Mantova, lo scorso 27 ottobre, avrebbe dovuto segnare un passo avanti nella risoluzione delle gravi carenze del sistema giudiziario locale. Ma, a distanza di due anni dalla sua precedente tappa mantovana, la realtà è rimasta immobile: personale insufficiente, edifici fatiscenti, precari in scadenza.
Come giudicate la nuova visita del sottosegretario alla Giustizia a Mantova?
“È il ritorno sul luogo di un vuoto annunciato. Due anni fa è venuto a promettere assunzioni, fondi, interventi sugli edifici. Da allora non si è mosso nulla. Rispetto al 2023, le lavoratrici e i lavoratori sono ancora di meno, i carichi di lavoro sono aumentati, e gli uffici giudiziari cadono a pezzi. La carenza di personale è diventata cronica, e colpisce peraltro tutto il Nord Italia. Parlare di qualche migliaio di assunzioni entro il 2027 è inutile se non si interviene subito dove il disagio è più grave. Per Mantova, quella promessa ha l’effetto delle cure palliative”, risponde Elena Giusti, segretaria generale Fp Cgil Mantova.
Andrea Ostellari parla di un piano nazionale. Non è comunque un passo avanti?
“Numeri nazionali non risolvono problemi locali. La realtà è che qui non c’è traccia di nuovi arrivi, né di stabilizzazioni. Al 30 giugno 2026 scadranno i contratti dei precari del PNRR Giustizia, senza alcuna garanzia di continuità. E di questo personale il sistema ha un bisogno vitale. Se questi lavoratori e lavoratrici verranno lasciati a casa, gli uffici si fermeranno”, replica la dirigente sindacale.
Oltre al personale, ci sono criticità strutturali. Qual è la situazione degli edifici?
“Gravissima. Gli immobili sono vecchi e inadeguati. L’edificio di Via Chiassi, che ospita l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti (Unep) e l’Ufficio di Sorveglianza, ha bisogno di interventi urgenti. Anche gli uffici della Polizia Giudiziaria della Procura sono in condizioni difficili. E la Procura della Repubblica, pur con problemi noti, non ha nemmeno ricevuto la visita del sottosegretario. È una scelta che parla da sola”.
Avete criticato la mancanza di confronto con i sindacati. Perché lo ritenete decisivo?
“Si continua a parlare di carenze di personale (a Mantova sono 34 su 66 in pianta organica, e 32 i precari PNRR in scadenza) ma non si parla con il personale. La visione del Ministero è incompleta: non prevede l’ascolto di chi ogni giorno tiene in piedi la giustizia. Se non si ascoltano tutte le parti in causa, il ‘rilancio’ promesso rimarrà solo una frase vuota. La soluzione passa obbligatoriamente dall’ascolto e dal rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Sul piano economico, quali interventi urgenti chiedete?
“Uno solo: stanziamenti certi e immediati. La legge di bilancio 2026 è la prova che le promesse restano pura demagogia. Mancano fondi certi per la stabilizzazione piena dei precari PNRR, per rinnovare il contratto delle Funzioni Centrali, per introdurre contratti integrativi che riconoscano il valore del lavoro, o per sistemare gli edifici giudiziari. Senza risorse vere, parlare di rilancio è un insulto alla realtà”.
Qual è, in sintesi, la posizione della Fp Cgil Mantova?
“Da anni denunciamo queste condizioni. Le lavoratrici e i lavoratori degli uffici giudiziari meritano dignità, rispetto e condizioni di lavoro all’altezza del servizio che rendono alla cittadinanza. Continueremo a dare loro voce, ogni giorno, finché la politica non prenderà provvedimenti seri: la giustizia non può funzionare se chi la fa funzionare viene dimenticato”.