3 Nov 2025
HomeIn evidenzaAgenzia delle Entrate Lombardia, cambiano le sedi ma non le persone

Agenzia delle Entrate Lombardia, cambiano le sedi ma non le persone

agenzia entrate

Rattini (Fp Cgil): “Sicurezza, benessere e organizzazione del lavoro non si sacrificano. Ogni cambiamento va costruito insieme”

3 nov. 2025 – In Lombardia l’Agenzia delle Entrate sta ridisegnando la mappa degli uffici: Milano, Brescia, Como, Mantova, Monza, Pavia e Sondrio. Traslochi, ristrutturazioni, progetti “strategici” con il Demanio, navette “in valutazione”, questionari in arrivo. L’obiettivo ufficiale è razionalizzare e concentrare sugli immobili di proprietà. Nel frattempo, a muoversi sono le vite delle lavoratrici e dei lavoratori.

L’incontro di giovedì 29 ottobre tra la Direzione Regionale Lombardia e le organizzazioni sindacali di categoria – Cgil, Uilpa e Usb – si è tenuto in occasione del saluto al nuovo Capo Settore Gestione Risorse, Francesco Vasta, alla presenza anche del Direttore Regionale Antonino Di Geronimo.

Come racconta Riccardo Rattini, coordinatore Fp Cgil Lombardia, la riunione è stata l’occasione per fare il punto su sicurezza, spazi, mobilità e benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ora cosa cambia davvero?

A Milano si riorganizzano tutte le sedi. Controlli, legale e Utapsri (l’Ufficio Territoriale Atti Pubblici, Successioni) si sposteranno in via Pampuri già la prossima primavera. Poi, nel 2027, la Direzione regionale, la Direzione centrale, l’Ufficio Provinciale-Territorio (Upt) e altri uffici andranno a Lorenteggio, dentro Palazzo Vodafone. L’immobile è oggi un grande open space: serviranno lavori dopo la firma del contratto per renderlo operativo – risponde Rattini -. L’edificio di via Pampuri ospiterà 365 postazioni e 100 parcheggi interrati, con la possibilità di ricavarne altri venti all’esterno – aggiunge -. Si parla anche di un bar interno e di un asilo nido aziendale, sul modello Bologna. È un buon segnale, ma servono fatti”.

Cosa avete proposto come sindacati?

Abbiamo chiesto più flessibilità, un giorno in più di lavoro agile, coworking/delocalizzazione per chi abita lontano, una mobilità aggiuntiva per Milano e convenzioni con nidi aziendali. Serve una visione che tenga insieme lavoro e vita”.

E l’amministrazione come ha risposto?

Con prudenza. Sta valutando una navetta dedicata, è in contatto con il Comune di Milano per migliorare e implementare la viabilità e lancerà un questionario per capire le esigenze del personale. Ma tra il valutare e il fare c’è la vita quotidiana delle persone, e quella non si pianifica a tavolino”.

Il piano riguarda anche altre città.

Sì. Ci sono cinque progetti strategici con l’Agenzia del Demanio: Brescia con l’ex Caserma Randaccio, Como con l’ex De Cristoforis ormai quasi pronta, Mantova con Palazzo delle Finanze, Pavia con l’ex Arsenale e Monza con una nuova sede in valutazione. A Sondrio, invece, sono previsti lavori di manutenzione ormai indifferibili. L’obiettivo dichiarato è chiudere i contratti di locazione e concentrare le risorse sugli immobili di proprietà, con investimenti di 100.000 euro su dieci edifici e 200.000 euro su via Stuparich. Abbiamo condiviso con favore che si stiano facendo progetti a medio e lungo termine sugli uffici, ma abbiamo chiarito con fermezza che le strutture in cui risiedono gli uffici lombardi hanno serie problematiche strutturali e d’impianti (come più volte denunciato) e non possiamo né dobbiamo dimenticarcene. Abbiamo chiesto di  continuare ad intervenire sulle proprietà per far sì che gli uffici siano dignitosi per i colleghi e le colleghe che ci lavorano e per l’utenza che li frequenta – rimarca Rattini -.

Sul fronte del personale – prosegue – il Direttore Regionale ha annunciato un bando di mobilità in uscita ed ha spiegato che per i gestori di rete si attende un concorso specifico. Parliamo di colleghe e colleghi che reggono carichi di lavoro enormi, con responsabilità altissime e riconoscimenti scarsi. Per le lavoratrici e i lavoratori delle Entrate di tutta la Lombardia abbiamo detto chiaramente che sicurezza, benessere e organizzazione del lavoro non possono essere sacrificati a logiche economiche o di urgenza. Ogni cambiamento va costruito insieme, non imposto”, precisa il sindacalista.

Altro?

“Chiediamo date certe, impegni scritti e coinvolgimento reale. Non si spostano centinaia di persone come fossero scatoloni. I tavoli vanno usati per decidere insieme. Cambiano le sedi, restano le lavoratrici e i lavoratori e la loro dignità non si valuta: si rispetta”.