Giusti (Fp Cgil): “Si finanziano strutture che non rispettano i contratti nazionali. Servono regole chiare e attenzione per chi lavora nella sanità privata”
4 nov. 2025 – A Mantova, una delle province lombarde più anziane, mentre la domanda di cure aumenta, Ats Valpadana conta 4 mila prestazioni che superano i tempi fissati da Regione.
“Anche questo territorio, come il resto della Lombardia, ha una sanità dove il pubblico arranca e il privato prospera. E in mezzo restano, ancora una volta, le persone: chi cura e chi aspetta di essere curato – afferma Elena Giusti, segretaria generale Fp Cgil Mantova -. L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso non si stupisce. Preferisce affidarsi ancora una volta ai privati per accorciare le liste d’attesa. Regione Lombardia ha stanziato 10 milioni di euro per comprare prestazioni dalle strutture accreditate, usando fondi nazionali destinati alla specialistica e all’assistenza ospedaliera. Dal 2026, la legge di bilancio ne aggiungerà 123 milioni, un fiume di denaro pubblico senza vincoli – considera la sindacalista -. Infatti, per accedere ai fondi non serve rispettare i contratti collettivi più rappresentativi, né garantirne il rinnovo. Le associazioni della sanità privata ringraziano”.
Intanto, sono seicento le lavoratrici e lavoratori che sul territorio, e con il Gruppo Mantova Salus come operatore maggiore, aspettano da sette anni il rinnovo del contratto della sanità privata.
“A livello nazionale non c’è un tavolo di trattativa, non c’è confronto. Mentre Regione Lombardia continua a premiare chi viola diritti e retribuzioni – denuncia Giusti -. Nella legge di bilancio vanno introdotti correttivi e condizionalità precise. Chi riceve fondi pubblici deve applicare i contratti nazionali e garantire dignità al lavoro. Non si può continuare a finanziare chi lucra sulla salute delle persone e sul salario di chi le cura”.