Il 14 novembre, dalle ore 9 alle 11, con la partecipazione della segretaria nazionale Tatiana Cazzaniga
12 nov. 2025 – La Fp Cgil non ha firmato il rinnovo del Ccnl Funzioni Locali 2022-2024 e in questi giorni si susseguono le assemblee nei posti di lavoro e da remoto.
A Como, la categoria organizza un incontro da remoto con le lavoratrici e i lavoratori degli enti locali del territorio per venerdì 14 novembre, dalle 9 alle 11 (questo il link per seguirla >>>).
Al centro, salari fermi e carenze di personale e la ferma convinzione che nessun accordo può essere accettato se riduce il valore del lavoro pubblico invece di restituirgli dignità.
“Non abbiamo firmato il contratto 2022-24 delle Funzioni Locali perché la proposta è inaccettabile. Meno del 6% di aumento non basta perchè l’inflazione in quel triennio era al 16%”, afferma Tatiana Cazzaniga, segretaria nazionale della Fp Cgil, spiegando che quando l’aumento sarà effettivo, le lavoratrici e i lavoratori avranno il 10% in meno in busta paga, perdendo quindi dieci punti di potere d’acquisto.
In provincia di Como sono interessati 160 enti locali, per circa 3.000 lavoratrici e lavoratori.
“Gli enti locali, i Comuni, i consorzi, le Asp (Aziende pubbliche di servizi alla persona – ndr) e la Camera di commercio sono gli enti pubblici territoriali più vicini ai cittadini, eppure le loro lavoratrici e i loro lavoratori sono da sempre i meno pagati della pubblica amministrazione – spiega Stefania Macrì, segretaria Fp Cgil Como -. I salari bassi e l’alto costo della vita hanno reso strutturale e diffusa la carenza di personale. I sindaci del comasco lo sanno bene quanto sia difficile reperire personale stabile, i concorsi spesso vanno a vuoto e occorre condividere il personale con altri enti limitrofi, con tutti i limiti che ne conseguono. Il Governo, di contro – denuncia -, stanzia risorse che non garantiscono il recupero dell’inflazione e la valorizzazione sia economica che di carriera del personale”.
L’obiettivo dell’assemblea è chiaro: informare, discutere e costruire insieme un percorso di mobilitazione per restituire valore, salario e prospettiva a chi garantisce ogni giorno i servizi pubblici locali e i diritti delle cittadine e dei cittadini.