Oggi, nella giornata di mobilitazione nazionale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in Lombardia abbiamo visto tre presidi a Bergamo, Milano e Varese, insieme a un’assemblea congiunta on line tra Cremona e Mantova. Una partecipazione che racconta, più di ogni discorso, quanto sia diventata pesante la situazione.
Il concorso per mille ispettori tecnici ha riempito solo poco più della metà dei posti e alla Lombardia sono arrivate pochissime persone. Il nuovo concorso da 300 posizioni, previsto dal Decreto Legge, richiederà tempi lunghi e non tocca il nodo vero: nel Nord stipendi troppo bassi rendono impossibile attirare e trattenere personale qualificato. Così gli Ispettorati restano vuoti proprio dove servirebbero più presenza, più vigilanza, più prevenzione.
In tutto questo, il Governo ha scelto di ridurre la possibilità per l’INL di usare risorse per il welfare del personale e per le indennità. Una scelta che in Lombardia pesa ancora di più: qui il costo della vita è alto, gli organici sono allo stremo e ogni posto scoperto significa meno controlli, meno sicurezza, più rischio per chi lavora.
“Senza ispettori e ispettrici non c’è prevenzione. Non c’è tutela. Non c’è sicurezza. In Lombardia gli organici sono ridotti al minimo mentre la parte amministrativa esplode e il personale resta senza strumenti adeguati. Software vecchi, poca innovazione, burocrazia che cresce invece di semplificare. I controlli si diradano, i tempi si allungano. Qui la protesta è indispensabile. La mobilitazione di oggi apre la strada: lo sciopero del 12 dicembre sarà il passo successivo. Lo facciamo per la salute e la sicurezza di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori e del mondo del lavoro che loro garantiscono”, afferma Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia.
27 novembre 2025
Foto dei presidi:
- Bergamo
- Milano
- Milano
- Varese
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