28 Nov 2025
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Fp Cgil Varese / Davide Farano eletto segretario generale

davide farano

Succede a Gabriella Sierchio. Al centro del mandato: identità Cgil, dignità del lavoro, contrattazione di secondo livello e qualità dei servizi pubblici.

Varese, 28 novembre 2025 – L’Assemblea Generale della Fp Cgil Varese ha eletto Davide Farano alla guida della categoria provinciale, al posto di Gabriella Sierchio, con il 95,83% dei consensi.

Nato a Jerago con Orago, classe 1981, fisioterapista, marito e padre di un figlio, Farano incontra la Cgil tra il 2014 e il 2015, dopo il fallimento della clinica privata La Quiete: “Sono andato in Funzione Pubblica per chiedere aiuto e ne sono uscito non solo come iscritto alla Cgil ma anche come delegato”, racconta.

Dopo un anno alla Fondazione Raimondi di Gorla, nel 2019 diventa funzionario Fp Cgil, occupandosi di sanità pubblica e privata, terzo settore e Vigili del fuoco. Dal 2023 entra in segreteria con deleghe su Sanità, Vigili del fuoco, comunicazione, previdenza, contrattazione sociale e territoriale, welfare, giovani, parità di genere, politiche internazionali, migranti e legalità.

Ho due macro priorità. La prima è rimarcare qual è l’identità della Cgil, che è qualcosa di più di un sindacato, nel senso che è un’organizzazione che tutela, attraverso la difesa delle lavoratrici e dei lavoratori, i diritti fondamentali di tutte le persone – dichiara il neo segretario generale  –. La seconda, strettamente correlata, è aiutare le lavoratrici e i lavoratori a comprendere appieno la propria dignità professionale, che non è solo un diritto individuale ma il pilastro su cui si fonda la dignità della Costituzione italiana. Essere parte del lavoro significa esserne custodi attivi, portatori di una responsabilità civile e sociale fondamentale”.

Sul piano territoriale, Farano punta rafforzare la contrattazione di secondo livello e il piano vertenziale, per migliorare conciliazione vita-lavoro, sicurezza, flessibilità organizzativa e condizioni economiche, in un contesto dove il costo della vita resta tra i più alti della regione.

“Non è certo investire sul riarmo che serve ma sui servizi pubblici e sullo stato sociale”, aggiunge, richiamando le prossime mobilitazioni della categoria e della Cgil: dallo sciopero delle lavoratrici e lavoratori della Giustizia a quello dell’Igiene ambientale, fino allo sciopero generale confederale del 12 dicembre per il lavoro, la giustizia sociale e la pace, la democrazia e in chiave irriducibilmente antifascista.

Infine, una riflessione sul suo percorso sindacale: “Se penso a quest’ultimo decennio, la cosa più bella che ho imparato è il valore dei legami umani e organizzativi costruiti nella Cgil. Ogni persona incontrata mi ha lasciato un tassello diverso, come in un grande puzzle collettivo. È da queste relazioni che nasce la forza dell’organizzazione”.