9 Dec 2025
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Stato di agitazione nella sanità pubblica lombarda. Scontro sulle indennità di Pronto soccorso

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Proclamato da Fp Cgil e Uil Fpl regionali. “La rappresentanza non è un optional. Chi tutela operatrici e operatori deve essere ascoltato”, afferma Sabrina Negri, segretaria Fp Cgil Lombardia

9 dic. 2025 – Nuovo punto di rottura nella sanità pubblica lombarda. La Regione ha convocato un tavolo sulle indennità di Pronto soccorso previste dal nuovo contratto nazionale, invitando soltanto le organizzazioni firmatarie del contratto nazionale 2022/2024. Fuori dalla porta restano Fp Cgil e Uil Fpl, nonostante verbali formali di confronto già siglati e che da mesi seguono il tema per il personale del Servizio sanitario regionale.

Il tavolo del 27 novembre scorso aveva all’ordine del giorno la ripartizione delle indennità di Ps. Una materia già affrontata in due verbali ufficiali: quello del 14 luglio 2025 sulle prestazioni aggiuntive e quello del 6 ottobre, dedicato proprio all’indennità di Pronto soccorso, sottoscritto da tutta la delegazione dell’Assessorato al Welfare, Direttore Generale incluso.

Come Fp Cgil Lombardia e Uil Fpl avevano subito denunciato, la convocazione limitata alle sole organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale ha prodotto una “fumata nera”: nessuna conferma e l’indennità resta ferma.

Sabrina Negri, segretaria della Fp Cgil Lombardia, va dritta al problema: “La Regione esclude chi rappresenta la maggioranza assoluta delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica. La rappresentanza non è un optional. Chi tutela operatrici e operatori deve essere ascoltato”.

Per la Fp Cgil non è una disputa di forma. È la tenuta delle relazioni sindacali. Se si decide su risorse e riconoscimenti destinati al personale dei Pronto soccorso, il tavolo deve essere aperto a tutte le parti coinvolte nel percorso negoziale. “L’esclusione altera le relazioni sindacali, è un atto in sfregio alla democrazia e impedisce l’applicazione di un verbale già sottoscritto”, rimarca Negri.

Da qui la scelta della Fp Cgil, insieme alla Uil Fpl regionale, di proclamare lo stato di agitazione in tutto il comparto sanitario pubblico. Le richieste sono precise: attivare il tentativo obbligatorio di conciliazione in Prefettura, sospendere convocazioni giudicate discriminatorie, dare immediata esecuzione al verbale del 6 ottobre e fissare un incontro con la Regione per ristabilire correttezza e trasparenza.

“Diversamente partiranno mobilitazioni territoriali, possibili azioni giudiziarie e ulteriori iniziative regionali nel rispetto dei servizi essenziali. La sanità pubblica vive già tensioni profonde. Escludere chi rappresenta la maggioranza significa aggravare la crisi, non risolverla – avverte Negri -. Non si scherza sui diritti e sulla rappresentanza. Rivendichiamo rispetto per chi lavora nei Pronto soccorso, in un sistema già provato, dove ogni frattura pesa due volte: sul personale e sui cittadini e cittadine che a quel servizio si affidano”.