Ieri l’attivo unitario dei quadri e dei delegati e delegate. Lunedì 20 settembre l’incontro che potrebbe portare alla rottura delle trattative. Cenciotti (Fp Cgil): “Stiamo tornando al Medioevo del comparto”
17 sett. 2021 – “Per il Sindacato occorre rafforzare le tutele, i diritti e la contrattazione tutta. Il contratto collettivo nazionale è uno strumento fondamentale di coesione tra impresa e lavoratori; il suo rinnovo dopo 26 mesi diventa davvero improcrastinabile”. Così Fp Cgil-Fit Cisl-Uiltrasporti-Fiadel nel convocare d’urgenza per il 16 settembre, on line, un attivo unitario delle delegate e delegati dell’igiene ambientale da cui, dopo quello dello scorso 28 luglio, prendere una posizione unitaria a ridosso del tavolo di trattativa di lunedì 20 settembre, fissato come “incontro conclusivo” per il rinnovo contrattuale ma con le associazioni datoriali che stanno dando segnali negativi, mostrando “scarsa volontà di concludere”.
“La controparte ci sfida allo sciopero e noi dobbiamo essere pronti. Le condizioni che conosciamo del nostro comparto sono sempre più dure e abbiamo davanti mesi molto complicati. Stiamo tornando al Medioevo del comparto, a un periodo che pochi di noi hanno conosciuto. Ma noi siamo il sindacato delle responsabilità, non abbiamo paura delle responsabilità e, attraverso l’unità sindacale, vogliamo dire alla controparte che è finito il tempo dei ricatti – afferma Massimo Cenciotti della Fp Cgil nazionale davanti alle oltre 200 persone collegate -. Qualcuno sta provando a farci il funerale: con lo smembramento del contratto e la cancellazione della contrattazione aziendale, la frantumazione del lavoro attraverso gli appalti e l’occupazione dei settori poveri, smantellando tutele e istituti contrattuali (vedi l’orario – ndr). Ma dopo quasi 50 anni di contratto Utilitalia e 80 anni di contratto privato siamo ancora qui e rivendichiamo, da protagonisti del confronto, che per noi il nuovo contratto è centrale e non va destrutturato. È la cassetta degli attrezzi per politiche nazionali e territoriali. E non siamo inoltre disposti a un autofinanziamento sulla parte economica”.
Il sindacalista, rilevando che la vertenza è in un “collo d’imbuto”, inquadra lo scenario di lotta oltre il già pesante attacco al contratto nazionale e “al netto di altri temi legati alle politiche più generali, dal fisco al catasto e al Piano nazionale di ripresa e resilienza”: se salute e sicurezza restano temi basilari, ci sono anche il decreto concorrenza, le liberalizzazioni che impatteranno sul settore, il codice degli appalti, revisioni legislative come la cancellazione delle aziende in house, il peggioramento delle condizioni degli appalti. “Noi chiediamo una stabilità condivisa e la certezza delle regole nel mercato. Un rinnovo contrattuale che tuteli aziende e lavoratori. È necessario far maturare a 360 gradi la vertenzialità sui temi dell’igiene ambientale e bisogna raccontarci e raccontare nelle assemblee, informando le lavoratrici e i lavoratori” incalza Cenciotti, ritenendo l’incontro di lunedì 20 settembre dall’“esito quasi scontato”.
Tra le rivendicazioni unitarie ci sono: mantenere il contratto nazionale unico puntando anche al contratto di filiera con l’allargamento agli impianti di riciclo; rafforzare le relazioni industriali e la formazione; migliorare la classificazione del personale e gli articoli contrattuali per operatrici e operatori addetti agli impianti di trattamento dei rifiuti. Non ultima– questione ribadita con forza anche ieri dagli interventi dei sindacalisti lombardi (Pietro Coppola per la Fp Cgil Ticino Olona e Riccardo Panella per la Fp Cgil Pavia) c’è l’esigibilità del contratto, con la clausola sociale da applicare quando ci sono cambi di appalto e passaggi di personale.
“Ci aspetta un periodo impegnativo e lo affronteremo con determinazione e dignità. Uniti saremo più forti, a maggior ragione se andremo a uno sciopero per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, il mantenimento della qualità dei servizi, lo sviluppo sostenibile del settore” dichiara Davide Viscardi, segretario Fp Cgil Lombardia.