Farano (Fp Cgil): “La nostra protesta vuole risposte vere e rivendica un’assunzione di responsabilità da parte di un ente che trova il suo onore in chi lo fa essere tutti i giorni dalla parte delle persone”
19 nov. 2021 – Non solo lo stato di agitazione continua. Ma, alla Sacra Famiglia, i sindacati hanno deciso di proclamare lo sciopero, passando da tre presidi preliminari a Cesano Boscone.
“Il tentativo di conciliazione per ripristinare relazioni sindacali corrette è andato a vuoto, per i passi troppo timidi e decisamente tardivi della Fondazione. Per questo abbiamo organizzato tre presidi, tutti di venerdì, davanti alla sua sede legale a Cesano. Il primo si è si è tenuto lo scorso 12 novembre, gli altri due saranno il 19 e 26 novembre. Lo sciopero con manifestazione, nel rispetto delle norme vigenti, sarà il 29 novembre, in piazza Fontana a Milano, davanti alla Curia Arcivescovile che sappiamo essere legata a doppio filo alla Fondazione” riferisce Davide Farano della Fp Cgil.
Sacra Famiglia è un ente che eroga servizi di assistenza e riabilitazione a persone con disabilità, occupando più di 1800 lavoratrici e lavoratori, in strutture presenti in Lombardia, Piemonte e Liguria.
“Le criticità sono diverse e vorremmo poterle affrontare in modo serio con la Fondazione: organizzazione, orari, turni, carichi di lavoro, riposi del personale, sono alcuni nodi da sciogliere – spiega Farano -. C’è poi tutta una partita legata al contratto integrativo aziendale che abbiamo siglato nel 2020 per armonizzare i trattamenti e i diritti della metà delle lavoratrici e lavoratori totali, passata dal contratto della Sanità privata Aris al contratto Uneba. Una partita durissima, costata sofferenze, e che trova un ulteriore risvolto nella causa vinta da 59 di loro, con il giudice che ha riconosciuto illegittimo quel passaggio contrattuale: perché Sacra Famiglia non rispetta la sentenza ed evita di condividerla con le rappresentanze sindacali? La nostra protesta vuole risposte vere e rivendica un’assunzione di responsabilità da parte di un ente che trova il suo onore in chi lo fa essere tutti i giorni dalla parte delle persone, grazie alla dedizione e al lavoro delle sue operatrici e operatori”.