Assistente sociale nel settore delle dipendenze, vuole “accogliere i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori” e “farne rivendicazioni per risultati concreti”
Nicoletta Vinci, 51 anni, due figli maggiorenni, fa l’assistente sociale da 30 anni per la Asst Valtellina e Alto Lario, al Ser.T. di Chiavenna, il servizio per le tossicodipendenze.
“Ho avuto esperienze in diversi ambiti ma quello delle dipendenze è sicuramente il maggiore” afferma la lavoratrice che ha deciso di mettersi in gioco per le elezioni Rsu di aprile.
Perché ti candidi per la Fp Cgil e quali sono i tuoi primi obiettivi? “A un certo punto della mia carriera professionale ho deciso di intraprendere un percorso sindacale per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre ad affrontare la trincea del mio quotidiano lavorativo – risponde Vinci -. Lotto contro le ingiustizie, anzi, lotto per la giustizia con determinazione e credo nelle idee della Cgil. Con questa mia scelta ora voglio capirci di più e accogliere i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori senza che restino ad aleggiare nei corridoi ma farne rivendicazioni per risultati concreti. Voglio anche – prosegue – fare in modo che ci sia un clima più disteso, anche da parte della dirigenza, perché capisca che apprezzare e valorizzare i dipendenti fa crescere la produttività, altrimenti avviene il contrario. Credo che, lavorando insieme, si possa stare meglio tutelando la vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Bisogna sfatare anche la credenza che gli statali sono fortunati – aggiunge -. Hanno ruolo e responsabilità pubblica, e questo è un bel carico. È importante, dunque, che ci sia una chiara condivisione del valore della missione che si svolge, in modo effettivo. Come assistenti sociali non abbiamo tante possibilità di svolgere il cosiddetto ‘lavoro di 2° livello’ – sostiene -. Ma abbiamo acquisito elevate competenze nella gestione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali e il nostro profilo professionale, dopo anni sul campo, potrebbe essere speso anche per un lavoro più programmatorio”.
Un tuo sogno? “Mettere a disposizione del mondo in cui vivo il mio bagaglio perché sul territorio l’offerta di servizi sociali alle persone sia adeguata, di qualità ed esigibile”.