Neo candidata con Fp Cgil alle elezioni del 5-6-7 aprile, vuole “vedere una rappresentanza presente nell’ospedale, un punto di riferimento che dia supporto a colleghe e colleghi”
Pamela Celoria, 38 anni, lavora come fisioterapista presso l’Asst Pini-Centro Traumatologico Ortopedico di Milano, dalla fine del 2016, dopo il trasferimento da Torino.
Ha deciso, per la prima volta, di candidarsi alle Rsu del prossimo aprile.
Perché ti candidi con la Fp Cgil? Conoscevo, attraverso l’esperienza positiva di colleghi in Piemonte, la Fp-Cgil e mi sono iscritta per la prima volta poco dopo il mio trasferimento a Milano, quando, al subentrare di alcune situazioni personali e professionali, ho sentito la necessità di confrontarmi e ricevere tutela e risposte. Ho scelto bene, perché nella Fp Cgil Milano ho subito trovato un supporto attivo. Un esempio? – continua -. Le condizioni igienico sanitarie degli spogliatoi prima e in corso di pandemia . Aerazione e pulizia scarsi, spazi e distanziamenti impossibili, un numero di persone contemporaneamente (necessariamente) presenti eccessivo. Ho contattato il sindacato, che si è immediatamente attivato con lettere all’azienda ed al Prefetto. I lavori sono iniziati 6 mesi dopo”.
Celoria si pone come obiettivo prioritario quello di “vedere una rappresentanza presente nell’ospedale, un punto di riferimento che dia supporto a colleghe e colleghi. Vorrei uno sportello Cgil dove si possano trovare risposte su norme che non vengono correttamente esplicitate e rispettate, maternità , congedi per i figli. Ho avuto difficoltà per la maternità – racconta – e mi sono sentita sola. Ecco, le lavoratrici e i lavoratori, invece, devono sapere che ci sono sì doveri, ma anche diritti e che non sono soli. Siamo qui per lavorare – aggiunge la neo candidata – e voglio cercare ragioni costruttive, creare ponti, trovare soluzioni ai problemi”.
Un tuo sogno? Mi preme molto il bisogno di uguaglianza. È un desiderio personale, quello della parità tra le persone in senso ampio. Sul piano lavorativo, si traduce nel desiderio che le lavoratrici e i lavoratori si sentano parte di un progetto di crescita, in cui valga il merito, l’impegno. Ognuna e ognuno partecipe, con pari diritti e senza discriminazioni”.