I sindacati: “Non siamo più disposti ad accettare ulteriori ingiustizie e umiliazioni: per questo, scioperare è un gesto di dignità”. Vanoli (Fp Cgil Lombardia): “Il nocciolo della questione non è solo un diritto, l’equiparazione dell’indennità di amministrazione, è la considerazione, il rispetto e la salvaguardia di una funzione strategica qual è quella, nel Paese, di riuscire a garantire la legalità e la sicurezza nel lavoro”
17 mar. 2022 – Il giorno dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, da tempo annunciato e sostenuto da una mobilitazione su tutto il territorio nazionale, è arrivato. E domani, 18 marzo, sarà accompagnato da una nuova manifestazione nazionale a Roma, in piazza della Repubblica dalle ore 10 alle 13.
Motivo della protesta organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi, è l’esclusione del personale Inl e Anpal, sancita per decreto, dalla perequazione dell’indennità di amministrazione assegnata invece agli altri dipendenti Ministeriali.
“Non siamo più disposti ad accettare ulteriori ingiustizie e umiliazioni: per questo, scioperare venerdì 18 è un gesto di dignità” evidenziano i sindacati.
L’Inl soffre da tempo di carenze di personale, mentre i compiti da svolgere per la sicurezza sul lavoro si sono ampliati. Le nuove assunzioni previste, non basteranno, neanche in Lombardia, a migliorare l’organizzazione del lavoro né a lavorare come il ruolo assegnato richiederebbe.
In Anpal c’è la contraddizione di personale precario, che attende stabilizzazione, e che deve occuparsi di trovare lavoro a chi lo cerca.
“Anche nella nostra regione il tema è molto sentito, ed è da settimane che le lavoratrici e i lavoratori sono mobilitati in presidi e assemblee – afferma Manuela Vanoli, segretaria generale Fp Cgil Lombardia -. Il nocciolo della questione non è solo un loro diritto, l’armonizzazione dell’indennità di amministrazione, senza la quale la perdita di salario accessorio va dai 1500 ai 2500 euro lordi l’anno. Il nocciolo è la considerazione, il rispetto e la salvaguardia di una funzione strategica qual è quella, nel Paese, di riuscire a garantire la legalità e la sicurezza nel lavoro. La prevenzione, la vigilanza e il contrasto degli infortuni, il contrasto dello sfruttamento, del lavoro sommerso, insomma la regolarità del lavoro che deve essere sicuro e pulito. Se questa partita la si affronta con la logica del costo zero allora proprio non ci siamo e la rabbia delle lavoratrici e lavoratori va ascoltata con grande attenzione e responsabilità per cambiare passo, e finalmente investire in questi settori”.
Con lo slogan “Tutti a Roma!” i sindacati precisano che, nonostante il decreto (Dpcm) sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, resta ancora “la possibilità di intraprendere altre strade, come la possibilità di approvare emendamenti a disegni di legge in corso di approvazione ovvero l’introduzione di norme ad hoc in decreti-legge. Dunque, nulla è ancora deciso e per questo è fondamentale scioperare!”.