Dichiarazione stampa di Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia
Milano, 15 giugno 2022 – L’assessora al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti ha annunciato che dal 5 luglio sarà attivo il servizio di scelta e revoca del medico di famiglia e del pediatra presso le farmacie.
Siamo di fronte all’ennesimo depotenziamento del servizio pubblico a favore dei privati, infatti fino ad oggi il cittadino, per scegliere il proprio medico di famiglia, si recava presso gli uffici pubblici competenti presso le Asst (fino a qualche anno fa le Ats), mentre dal 5 luglio lo potrà fare presso esercizi privati quali sono le farmacie.
Invece di potenziare gli uffici pubblici competenti rinforzando gli organici, l’assessora Moratti preferisce assegnare il compito ai privati; possiamo immaginare con quali prospettive: nel giro di qualche anno le suddette competenze passeranno in via esclusiva dal pubblico al privato riducendo ulteriormente il ruolo della parte pubblica della sanità lombarda.
Sappiamo bene che il problema vero per i cittadini non sono le possibilità di accesso al servizio di scelta e revoca ma è l’impossibilità di effettuare la scelta per la carenza di medici e pediatri di famiglia.
Anche l’argomentazione di una maggiore facilità di accesso al servizio è discutibile, tutti abbiamo infatti visto nei mesi scorsi i disagi di molti cittadini che avevano bisogno di accedere alle prestazioni erogate dalle farmacie a causa di lunghe code dovute ai compiti aggiuntivi a loro assegnati relativi alle vaccinazioni.
Non è in discussione il ruolo e l’importanza delle farmacie per la tutela della salute dei cittadini, quello che non condividiamo è che lo sviluppo della rete e delle competenze delle farmacie avvenga a scapito del lavoro pubblico.
Chiediamo all’assessora un maggior impegno per la valorizzazione del lavoro pubblico rafforzando gli organici, stabilizzando i precari, creando prospettive di sviluppo professionale.