Milano, 3 aprile 2023 – C’è poco da festeggiare e invece tanto sempre da denunciare: per questo le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Penitenziaria con Fp Cgil della Lombardia oggi non partecipano ai festeggiamenti per l’anniversario della fondazione regionale del Corpo.
Le condizioni materiali di chi lavora nelle carceri non sono migliorate né quelle della popolazione detenuta. Le numerose richieste di prendere provvedimenti, i numerosi appelli della Fp Cgil, sono rimasti inascoltati da parte del Ministero e dell’Amministrazione Penitenziaria e con i soli proclami istituzionali, senza misure vere, non si può più andare avanti.
Le carenze di organici, in tutti i ruoli, dagli agenti e i funzionari del ruolo direttivo ai mediatori culturali e al personale amministrativo; dover svolgere mansioni superiori senza l’adeguata formazione e retribuzione; la mancata valorizzazione professionale; un’organizzazione del lavoro che, anche stanti le forze in campo, provoca stress e frustrazione; le continue aggressioni alla polizia penitenziaria e tra le persone detenute che, per il sovraffollamento, una storia di sofferenza addosso, problemi di salute mentale, la convivenza forzata tra diverse culture, cedono ad atti violenti verso gli altri o verso se stesse; le condizioni delle stesse carceri, spesso insufficienti strutturalmente e per la salute e sicurezza delle persone.
Inoltre problemi simili stanno interessando anche l’esecuzione penale esterna.
“Urge un cambio di passo. Urge un’attenzione seria sulla situazione dura e difficile, anche in questa regione, del sistema carcerario. Le lavoratrici e i lavoratori del Corpo chiedono rispetto, riconoscimento, le necessarie assunzioni di personale, condizioni di lavoro dignitose e un ambiente complessivamente vivibile per tutte le persone – dichiara Calogero Lo Presti, coordinatore Fp Cgil Lombardia -. Il Governo e i vertici amministrativi diano ascolto al sindacato per agire davvero il cambiamento necessario e utile”.