Le richieste del sindacato, con il segretario Giovanni Molisse, dopo l’ultima aggressione ai danni di un agente
19 giu. 2023 – Dopo l’ennesima aggressione, nei giorni scorsi, ai danni di un agente della Polizia Locale, la Fp Cgil Milano ha chiesto al Comune un incontro urgente.
Quali sono le vostre istanze? “Insieme alla tutela di cittadine e cittadini, va tutelata anche l’incolumità psico-fisica delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale che, svolgendo con correttezza un servizio pubblico per la collettività, sono esposti a tanti rischi. La salute e sicurezza sul lavoro devono essere una priorità per l’amministrazione”, afferma Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil Milano.
E come dovrebbero essere considerati? “Premetto che da tempo denunciamo come gli interventi della Polizia Locale abbiano cambiato veste, interessando anche attività di ordine pubblico che sarebbero in capo ad altre forze dell’ordine. Il campo d’azione si è allargato senza tenere conto che il numero di lavoratrici e lavoratori del Corpo è già insufficiente a svolgere i propri più stretti compiti, figuriamoci gli altri. Questa situazione, in una realtà di disagio sociale e fragilità crescenti, anche rispetto alla salute mentale, impatta molto in termini di stress e le aggressioni subite possono rendere il danno anche più profondo – risponde Molisse -. Per questo chiediamo, da un lato, che ci sia una formazione costante e continua per gli agenti, con tecniche operative che siano vere linee guida per agire nel modo più corretto, a tutela dei cittadini e di sé stessi, attraverso mansioni ben definite da svolgere; dall’altro un supporto psicologico effettivo per chi lavora nella Polizia Locale. Ripeto, le questioni da affrontare sono tante e sempre più complesse e delicate nel contesto non facile che stiamo vivendo. C’è bisogno di avere nervi saldi, di mantenere motivazione, di avere strumenti per superare disagi e ferite, di non sentirsi soli dopo il trauma ma sorretti dalla propria amministrazione. Per quando ci riguarda, noi ci siamo e continueremo a fare la nostra parte a tutela delle condizioni materiali e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Altro? “Sì, ma guardando a una dimensione più generale – specifica il sindacalista –. Occorre trovare quanto prima le risorse economiche aggiuntive per farsi carico del disagio delle persone e dell’accoglienza. Al Comune di Milano diciamo: basta con i tagli al bilancio sui servizi sociali! Bisogna capire che tutto si tiene insieme, per cui un peggioramento dello stato sociale porterà anche a un peggioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, che sono l’interfaccia dello Stato con le cittadine e i cittadini”.