La Fp Cgil, dal livello milanese a quello regionale e nazionale, fa quadrato attorno al suo iscritto, esprimendo vicinanza e solidarietà alla sua famiglia e a tutte le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Penitenziaria cui “va garantito di lavorare in sicurezza e anche per le traduzioni dei detenuti servono rinforzi d’organico. L’Amministrazione prenda urgentemente provvedimenti seri”
21 sett. 2023 – “Questo giovane agente di San Vittore è un eroe, non ha pensato al rischio che correva ma è intervenuto con senso di responsabilità a fare il suo mestiere, quello di servitore dello Stato. Mentre lo Stato, viceversa, fa orecchie da mercante e non interviene per migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici della Polizia Penitenziaria”. Bruno Pompeo, vice coordinatore della Fp Cgil Lombardia, esprime grande amarezza, pur non perdendo la speranza, per il collega del carcere di San Vittore in coma farmacologico.
I fatti. Dopo una rissa, pare, tra due detenuti, uno di loro ieri è stato mandato dall’infermeria del carcere di Milano San Vittore direttamente all’ospedale San Paolo. Ad accompagnarlo due giovani poliziotti e l’autista della Polizia Penitenziaria. Quando il detenuto ha provato a scappare da una finestra, riuscendovi (tant’è che al momento in cui scriviamo è ancora latitante), l’agente l’ha inseguito cadendo però rovinosamente nell’intercapedine.
“Si è fracassato la colonna vertebrale e ha un trauma cranico – racconta Pompeo -. Ha avuto un’emorragia celebrale ed è stato operato al San Carlo. Ha quattro anni di servizio, è anche un nostro iscritto, e staremo vicini alla sua famiglia in questo momento così delicato. Con lui, a piantonare il detenuto, c’era un agente appena uscito dal corso ed è sotto schock: l’ho subito chiamato portando la nostra vicinanza e sostegno. Siamo arrabbiati per questa vicenda che segna un’altra brutta pagina per i lavoratori e le lavoratrici del Corpo di Polizia Penitenziaria, dobbiamo poter lavorare in sicurezza e invece la nostra vita è messa a rischio quotidianamente! Sono anni – preme il sindacalista – che all’Amministrazione Penitenziaria e alla politica rappresentiamo le stesse problematiche e siamo stufi di promesse che non si traducono mai in misure concrete. E già al precedente Provveditore regionale – aggiunge – avevamo rappresentato la problematica dei troppi invii dall’infermeria del carcere di San Vittore alle strutture ospedaliere esterne. Il personale del Corpo (come il restante personale del sistema penitenziario, sanitari inclusi) è all’osso, i lavoratori e le lavoratrici sono allo stremo psico-fisico e, nonostante si lavori su doppi turni, ci sono sezioni che restano scoperte. Per questo anche per il servizio di trasporto e custodia delle persone detenute all’esterno vengono mandati pochi agenti penitenziari. Servono rinforzi in organico. Bisogna aspettare la tragedia perché l’Amministrazione metta mano ai problemi? Non ci stiamo!”.
“Spesso le traduzioni e i piantonamenti dei detenuti negli ospedali vengono effettuati con personale di Polizia Penitenziaria ridotto rispetto a quanto previsto dai regolamenti, nonostante non sia prevista alcuna ‘attenuante’ ai possibili provvedimenti disciplinari in cui incorrono i colleghi se, durante una traduzione o un piantonamento, il detenuto mette in atto un’evasione come in questo caso – afferma Mirko Manna, Coordinatore nazionale FP CGIL per la Polizia Penitenziaria -. Va segnalato che dopo il passaggio con il quale la sanità penitenziaria è confluita nel S.S.N i medici e gli infermieri che lavorano nelle carceri, in condizioni difficilissime e anche loro sotto organico, spesso sono costretti ad inviare i detenuti in ospedale per accertamenti, per non incorrere in possibili azioni legali future. Tutto ciò può determinare una catena di eventi di cui fanno le spese i poliziotti penitenziari, il personale sanitario e per ultime anche le stesse persone detenute”, evidenzia Manna, con l’augurio che “il nostro collega” possa essere curato e restituito “al più presto sano e salvo alla sua famiglia e alla nostra comunità lavorativa”.
“Quanto successo è un fatto gravissimo. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al lavoratore nostro iscritto, alla sua famiglia, ma anche a tutte e lavoratrici e lavoratori del Carcere di San Vittore. Fino all’ultimo spereremo che il giovane agente possa farcela. Questo evento allunga la lista degli incidenti sul lavoro. Fino all’ultimo lotteremo per cambiare le condizioni di lavoro, di salute e sicurezza, di vivibilità delle persone nel sistema carcerario”, dichiara Cesare Bottiroli, segretario FP CGIL Milano.