“Il primo punto della mia azione sindacale sarà l’ascolto. Il nostro approccio non è ideologico, non è dogmatico, ma deve salire acquisendo le istanze della base. Al contempo, non possiamo essere generici perché abbiamo una specifica identità. I valori della Costituzione antifascista sono nello Statuto della Cgil”.
26 ott. 2023 – Fulvio Frattini, 62 anni, di cui 40 al servizio delle pubbliche amministrazioni, è stato nominato, dopo l’incarico nazionale, anche coordinatore regionale Fp Cgil Lombardia dei Dirigenti delle Funzioni Locali.
Finito il servizio civile, nel 1987 entra nei servizi sociali, per passare nel socio assistenziale, nelle Ipab, poi nella Provincia di Brescia e dal 1998 alle dipendenze del Comune di Brescia. “Qui ho svolto diversi incarichi dirigenziali – racconta – dai servizi sociali agli appalti, dai servizi patrimoniali a quelli cimiteriali e tributari. Ora sono ai servizi demografici”.
Cosa significa dirigere un ente locale? “Avere attenzione al cittadino e un contatto diretto con l’utenza. La dirigenza degli enti locali si distingue da quella della Sanità e delle Funzioni Centrali per questa peculiarità di prossimità, ossia, in linea di massima, le dirigenti e i dirigenti dei Comuni, delle Province, degli enti consortili, e così via, sono più vicini alle cittadine e ai cittadini. E, necessariamente, devono agire un livello di concretezza maggiore nel rispondere ai bisogni della collettività, anche in ragione del contesto socio-economico. Mantenendo – specifica Frattini – uno standard adeguato ed elevato dei servizi da garantire, da quelli educativi a quelli socioassistenziali e della giustizia, intesa come pubblica sicurezza”.
Intendi la Polizia Locale? “Anche. Dalla tutela del territorio alla difesa della legalità e agli accertamenti delle residenze, alle verifiche dell’idoneità abitativa, garantire la sicurezza significa la certezza del diritto a un servizio a libero accesso e soprattutto gratuito. Non è certo la sicurezza repressiva di cui si fa propaganda su media e giornali”.
Quando sei entrato in Cgil? “Dopo un percorso in Cisl, da protagonista nelle rappresentanze aziendali (erano gli anni delle nuove prospettive aperte dalla contrattualizzazione del pubblico impiego), dal 2000 in poi, grazie a contatti con esponenti della Fp Cgil, sono entrato nel quadrato rosso, identificandomi immediatamente nei valori e nelle battaglie del sindacato di Di Vittorio – risponde -. Mi è subito piaciuto il sistema trasversale della gestione delle categorie che trovano il punto d’incontro nella Camera del Lavoro. Ma, oltre alle categorie professionali, ritengo importante anche il ruolo dello Spi, il sindacato Cgil dei Pensionati, soprattutto per la connessione tra diritti della popolazione, specie quella più anziana, che sta diventando maggioritaria, e gestione dei servizi pubblici. Alla fine – continua – la tutela dei diritti della cittadinanza accomuna lo Spi alla Fp. E, posso fare un’altra osservazione?”.
Certo. “Il ruolo strategico del pubblico impiego deve essere valorizzato meglio ai giovani, che spesso non lo colgono. Va fatto capire che le pubbliche amministrazioni sono presidi costituzionali ed erogano alle persone servizi fondamentali. E anche tutte le lavoratrici e i lavoratori delle Pa dovrebbero avere più consapevolezza del significato profondo del lavoro pubblico, di servizi che assicurano giustizia, democrazia e civiltà, uguaglianza di trattamento e promozione di dignità. Per questo combattiamo a difesa del perimetro pubblico”.
Quali sono le priorità che ti poni, con questo tuo nuovo incarico? “La prima è l’ascolto. Faccio quotidianamente attività sindacale con la contrattazione decentrata negli enti, ho contatto diretto con colleghe e colleghi e i loro bisogni vanno raccolti e rappresentati nelle sedi istituzionali. Il nostro approccio non è ideologico, non è dogmatico, ma deve salire acquisendo le istanze della base – insiste Frattini -. Al contempo, non possiamo essere generici perché abbiamo una specifica identità. I valori della Costituzione antifascista sono nello Statuto della Cgil. Per cui le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori vanno sempre inquadrate in un ambito etico riconoscibile, con trasparenza, parità, non discriminando categorie, genere e appartenenze politiche. A Brescia, come altrove, la Fp Cgil ha aperto anche una sezione Anpi. Abbiamo un elemento valoriale fondante che ci contraddistingue”.
Come vanno le trattative per il rinnovo contrattuale? “Sono in una fase avanzata, anche se il rinnovo è in notevole ritardo, riguardando il triennio 2019-2021. La parte economica è già definita, ora si stanno negoziando altre partite. Da segnalare, in particolare, le relazioni sindacali, strutturate implementando il confronto e l’informativa; il ruolo dell’Organismo paritetico per l’innovazione; i tempi serrati per agire la contrattazione di secondo livello. Un punto importante questo, visto che le controparti, soprattutto dei Comuni più piccoli, sono ostiche in materia di contrattazione decentrata e il ccnl ci darà grande sostegno”.
A quando la firma? “Auspichiamo entro fine anno. La sessione è complicata dalle tre sezioni distinte per la dirigenza: quella professionale, tecnica e amministrativa della sanità pubblica; quella dei segretari comunali; e quella, appunto, delle Funzioni Locali. Il contratto sarà unico – precisa il coordinatore regionale – ma le tre diverse peculiarità non agevolano il compito”.
Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia, dichiara: “La Pubblica Amministrazione sta vivendo una stagione di rinnovamento generazionale e di innovazione tecnologica e organizzativa anche a seguito della spinta dei progetti del PNRR, il piano di ripresa europeo, che necessita di una dirigenza preparata e in grado di raccogliere queste sfide. Il nuovo contratto nazionale ha il compito di rendere più attrattiva la dirigenza delle Funzioni Locali e di valorizzarne il ruolo – prosegue -. Siamo orgogliosi che Fulvio Frattini, che continuerà anche a coordinare i dirigenti iscritti alla Funzione Pubblica CGIL in Lombardia, faccia parte della delegazione trattante nazionale che dovrà ridisegnare il contratto nazionale. Il nostro obiettivo è di rappresentare le istanze di tutto il mondo del lavoro pubblico, dirigenza e comparto, migliorando il salario e le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori e quindi la qualità dei servizi”.