Papini (Fp Cgil Monza Brianza): “Diciamo no alla frammentazione e al dumping contrattuale. Il contratto Uneba per i nuovi assunti significherà una penalizzazione in termini di diritti, oltre a compromettere clima lavorativo, gestione organizzativa e qualità dei servizi socio sanitari erogati”
17 ott. 2023 – Un ente e quasi tre contratti applicati. Se passasse la scelta unilaterale di Codebrì, azienda speciale consortile di servizi alla persona, di applicare ai nuovi assunti il contratto Uneba.
“Consorzio Desio e Brianza applica già il ccnl delle Funzioni Locali, oltre a quello delle Cooperative sociali per i servizi socio sanitari che sono stati esternalizzati nel corso degli anni. La decisione del Consiglio di Amministrazione, ora, di applicare ai futuri dipendenti un terzo contratto, Uneba appunto, crea un’ulteriore commistione e aggiunge altre disparità tra lavoratrici e lavoratori che, in uno stesso posto di lavoro, svolgono la stessa mansione. È inaccettabile, metteremo in campo ogni iniziativa possibile di contrasto”, dichiara Silvia Papini della Fp Cgil Monza Brianza.
Codebrì è azienda consortile di diritto privato. “Eroga servizi pubblici per conto dei Comuni di Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Varedo, Sovico, Muggiò, Nova Milanese, Desio e Limbiate, che fanno parte dell’Assemblea dei soci da cui è arrivata l’approvazione unanime di questa penalizzazione contrattuale, sul piano economico e normativo, per le nuove generazioni – ribatte Papini -. L’applicazione del contratto Uneba, peraltro, aveva come unica alternativa l’esternalizzazione. Un ricatto vergognoso. E non si tratta qui di scegliere il male minore, questa scelta avrà ripercussioni serie”.
Cosa intendi? “La disparità contrattuale tra lavoratrici e lavoratori mortifica diritti, compromette un sano clima lavorativo, impatta sulla gestione organizzativa e della qualità dei servizi erogati. Lo abbiamo già visto in altre realtà. Sono anni che, per invertire questa frammentazione e dumping contrattuale che si scarica in primis sul costo del personale, come Fp Cgil rivendichiamo giustizia, con l’imperativo: stesso lavoro, stesso contratto, stessi diritti”, risponde la sindacalista.
Papini ricorda anche la vicenda del referendum. “Unitariamente, dopo la disdetta del contratto delle Funzioni locali, abbiamo, su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori, bloccato un negoziato che andava avanti da più di due anni. Il referendum è stato organizzato con l’intento di tutelare i diritti di tutti i dipendenti ma è stato viziato dalla mossa opaca di Codebrì e dei Comuni soci, che avevano garantito che, senza una soluzione condivisa, i trattamenti economici e normativi sarebbero rimasti gli stessi. Una prospettiva che ora si mostra come un inganno e che contrasteremo in tutti i modi”.