L’appello della categoria provinciale ad aderire allo sciopero indetto da Cgil e Uil nazionali per cambiare una legge di bilancio “regressiva e repressiva”
6 nov. 2023 – “Il 17 novembre sciopereremo per difendere i diritti di tutte e tutti!”.
Con una nota, la segreteria della Fp Cgil di Sondrio esorta le lavoratrici e i lavoratori che erogano diritti di cittadinanza attraverso il loro lavoro nei servizi pubblici, siano essi con contratti pubblici o privati, ad aderire allo sciopero proclamato per venerdì 17 novembre da Cgil e Uil per cambiare la legge di bilancio.
“Ci troviamo di fronte a una legge di bilancio 2024 iniqua per il lavoro nei servizi pubblici. Servono più risorse per i contratti pubblici, occorrono più risorse per la sanità pubblica. Assistiamo all’ennesima scure sulle possibilità di accesso alla pensione e a un inaccettabile taglio sugli assegni pensionistici di ampie platee di futuri pensionati. Si colpiscono ancora una volta le donne con un ennesimo peggioramento di ‘opzione donna’. Bisogna tutelare i salari di chi si occupa dei servizi alle persone”, afferma la categoria in un crescendo di denunce e rivendicazioni.
“Tutelare il lavoro, tutelare le pensioni e i redditi di lavoratori e famiglie! Ci troviamo di fronte a un attacco senza precedenti al sistema pensionistico, della sicurezza e della coesione sociale attraverso una manovra economica regressiva e che aggredisce i pilastri della nostra stessa Costituzione repubblicana. Urge una mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori penalizzati da tagli lineari al sistema pensionistico, da attacchi all’impianto fiscale basato sulla progressività e ai principi di equità e di solidarietà sociale”, continuano Michela Turcatti, Leonardo Puleri e Giovanna Romano, fiduciosi nel senso di responsabilità e anche di orgoglio per l’“essenzialità” del lavoro pubblico svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori, in tutti gli ambiti: dagli ospedali più grandi fino ai comuni e alle cooperative sociali più piccine.
“Siamo certi che, laddove possibile, non farete mancare il vostro prezioso contributo e la vostra testimonianza contro una manovra regressiva e repressiva di diritti fondamentali”. Per cambiarla è necessario “scioperare per dare visibilità a una battaglia che ci riguarda, nessuno escluso, da vicino”.