Catella (Fp Cgil Varese): “Con la cessione dei rami d’azienda dei servizi assistenziali e ambulatoriali, sono partite delle conseguenze che hanno portato a dimissioni di personale (34%), taglio di diritti e peggioramento delle condizioni lavorative. Oggi anche chi è stato precettato per garantire i servizi minimi essenziali ha aderito simbolicamente alla protesta, che andrà avanti in nome di un lavoro dignitoso e della garanzia di servizi di qualità”
10 gen. 2024 – Lavoratrici e lavoratori della Fondazione Raimondi di Gorla Minore oggi in sciopero, con presidio sindacale delle categorie di Cgil e Cisl dalle ore 10 alle 16, davanti ai cancelli imbandierati della struttura.
“Chi ha garantito i servizi minimi essenziali alle persone ospiti della Rsa, ha voluto comunque esternare il proprio sostegno alla protesta con il cartello ‘In servizio ma solidale con lo sciopero – racconta Mauro Catella, segretario della Fp Cgil Varese -. Non ci fermeremo qui, finché non troveremo risposte concrete alle nostre rivendicazioni”.
Quali sono? “Lo scorso 12 luglio, Fondazione Raimondi ci ha comunicato di essere in gravi difficoltà finanziarie e della sua decisione di cedere le proprie attività assistenziali e ambulatoriali a una società, Argentum, che vuole applicare al personale il contratto Anaste, che non solo non è stato firmato a livello nazionale né dalla Cgil né dalla Cisl, ma andrebbe a sostituire i due contratti in essere della Fondazione, depubblicizzata nel 1992: il ccnl Funzioni Locali (applicato a una decina di lavoratrici e lavoratori) e quello Uneba – premette Catella -. Da allora, visti anche alcuni ritardi nel pagamento degli stipendi e un’altra pessima scelta della Fondazione Raimondi, cioè il taglio di un’indennità contrattuale di 150,00 euro, per sgravare ulteriormente Argentum, trenta lavoratrici e lavoratori (sugli 89 dipendenti a luglio 2023) se ne sono andati via mettendo in pesanti difficoltà organizzative i servizi. Insomma, per sgravare Argentum, non importa se le condizioni di lavoro sono diventate più dure per il personale e, per giunta, se si tagliano salario e diritti! A noi invece importa moltissimo e per questo – conclude il dirigente sindacale – la nostra lotta andrà avanti. Rivendichiamo rispetto per le lavoratrici e i lavoratori, un lavoro dignitoso, il ripristino dell’indennità tolta, e condizioni di lavoro che consentano un’assistenza di qualità alle persone della Fondazione”.