Dalla lunga esperienza nel settore ferroviario a quello della funzione pubblica. “Sono due mondi simili, composti dal pubblico e dal privato. I diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono attaccati ovunque, vogliamo proteggerli e rafforzarli, ovunque”
16 feb. 2024 – Guido Scarpino, nato a Milano nel 1963 e residente nel cremonese, diploma scientifico ed esperienza di una vita nel settore ferroviario, è stato eletto nella giornata odierna segretario generale della Fp Cgil Lodi al posto di Francesca Di Bella.
“Dopo il diploma, sono stato assunto come stagionale dalla ‘Compagnia internazionale delle carrozze-letto’, apprendendo i primi rudimenti sindacali dal sindacalismo di base, però troppo incentrati sulla tutela individuale. È dalla frequentazione di una sede della Filt Cgil (la Federazione dei lavoratori dei Trasporti), vicino alla Stazione Centrale di Milano, grazie alla conoscenza del delegato storico Angelo Mazzeo, che ho capito l’importanza e il valore della confederalità, della lotta collettiva per raggiungere diritti e risultati per tutte e tutti. Sono così diventato rappresentante sindacale aziendale”, racconta Scarpino.
Poi, attraverso un altro Mazzeo, il fratello Vincenzo, funzionario della Filt milanese, prosegue nella militanza e nell’impegno sindacale, svolto al 90% tramite i permessi. “Ho fatto 6 mesi di formazione lunga, di 2-3 giorni alla settimana, con il grande Spartaco Veglia, ed è stato possibile tramite i permessi sindacali che ai tempi erano più consistenti – rileva Scarpino -. Tra il 1999 e il 2000, il segretario generale della categoria, Franco Giuffrida, mi ha fatto la proposta di seguire gli appalti ferroviari in Stazione Centrale. Ho avuto modo di seguire oltre 3000 persone umili e fragili, assunte – come succedeva in passato attraverso grandi enti pubblici – per lenire la disoccupazione: dai pulitori dei treni (va ricordato che le carrozze non erano come quelle attuali e la sporcizia era marciume) agli addetti alla ristorazione ferroviaria. Ricordo – prosegue nel suo resoconto appassionato – che la prima grande vertenza sui cambi di appalto, subentrate le cooperative di produzione e lavoro, fu proprio quella ferroviaria: si voleva licenziare metà degli addetti delle pulizie e non c’era la cassa integrazione. Nel 2002 organizzammo otto occupazioni della Stazione Centrale, con lo sciopero e il blocco di tutti i treni. Vincemmo, a partire dal fatto che per la prima volta i lavoratori capirono la loro forza contrattuale. Si arrivò a sottoscrivere il contratto nazionale per tutti i lavoratori degli appalti e poi il contratto nazionale delle attività ferroviarie, dove i pulitori venivano messi sullo stesso piano dei ferrovieri e dei macchinisti, un contratto unico di filiera, in sostanza. E a testimonianza di quella lotta vincente (da cui derivò anche la cassa integrazione in deroga) c’è stato pure un documentario ‘Lotta sporca’, premiato a Berlino”.
Come è proseguita la tua carriera in Cgil? “Negli anni 2000 vengo eletto segretario generale della Filt Cgil di Como, nel 2010 passo a dirigere quella di Lodi. Nel 2018 ho l’incarico di segretario organizzativo per la Cgil lodigiana”.
E adesso sei chiamato a guidare la Fp Cgil territoriale. “Le esperienze che mi hanno portato fino a qui mi saranno sicuramente utili. Sono abituato ad avere a che fare sia con la parte privata del mondo del lavoro, vedi il duro settore della logistica che si appaia oggi a quello altrettanto sfruttato della cooperazione sociale, sia con la parte pubblica, vedi le Fs e il trasporto pubblico locale, dove, se ci sono più tutele, come è nelle pubbliche amministrazioni, bisogna presidiare senza sosta e con grande attenzione. I diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono sotto attacco ovunque, noi vogliamo proteggerli e rafforzarli, ovunque – argomenta Scarpino -. Mi muoverò in particolare su due assi: da un lato quello della valorizzazione e professionalizzazione in tutti i comparti della Funzione Pubblica, dall’altro quello dei protocolli per fermare le esternalizzazioni e mettere clausole sociali vere e tutelanti negli accordi. Ringrazio – conclude il dirigente sindacale – per la fiducia accordatami con questa mia elezione”.