Nel 2019 e nel 2020 alle lavoratrici e ai lavoratori non è stato erogato il salario accessorio nonostante gli obiettivi raggiunti. Rota (Fp Cgil Bergamo): “Questa vertenza ha mostrato quanto il ruolo di rappresentanza sindacale sia fondamentale nella tutela dei propri diritti e dell’intera comunità lavorativa”
“Ora il Giudice del Lavoro ha riconosciuto la fondatezza di quanto abbiamo sostenuto fin dall’inizio nel nostro ricorso, e cioè che il Comune, per gli anni 2019 e 2020, aveva omesso la redazione del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e del Piano della Performance, documenti nei quali avrebbero dovuto essere indicati gli obiettivi correlati alle performance individuali e collettive, precludendo ai lavoratori di vedersi corrispondere la retribuzione accessoria legata al raggiungimento di tali obiettivi”, hanno dichiarato Fp Cgil-Cisl Fp-Csa e Sulpl territoriali.
Spiega Deborah Rota della Funzione Pubblica Cgil: “L’amministrazione non aveva provveduto a redigere gli atti necessari per pagare gli obiettivi, peraltro centrati dalle lavoratrici e lavoratori, che possedevano, nella maggior parte dei casi, le effettive pagelle di raggiungimento. Queste omissioni hanno inoltre prodotto la mancata contrattazione degli istituti contrattuali negli anni individuati (progressioni economiche, modifica delle indennità ecc)”.
Quindi vi siete appellati al Tribunale di Bergamo. “Nonostante il grande lavoro di interlocuzione con il Comune di Castelli Calepio, l’amministrazione ha comunicato che senza una pronuncia giudiziale non si sarebbe mossa. Nel frattempo, quasi tutte le lavoratrici e i lavoratori hanno aderito alla causa, anche chi era andato via dal Comune, dando mandato al sindacato di portarla avanti. In un ente con scarsa rappresentanza sindacale abbiamo incrementato le iscrizioni, anche alla Fp Cgil – racconta Rota -, studiando con le lavoratrici e i lavoratori una strategia. Ed è stata forse la fase più bella di questa vertenza, perché loro si sono affidati a noi. È stato fondamentale che, con questa causa per danno, 27 lavoratrici e lavoratori ci abbiano ritenuti uno strumento utile per la loro tutela e per il raggiungimento dei loro diritti, con il risarcimento del loro salario accessorio – sottolinea la sindacalista -. Il processo è stato lungo e con pure un cambio di giudice ma alla fine abbiamo portato a casa questa vittoria e siamo tutti molto soddisfatti. L’anno scorso siamo riusciti a ridefinire una contrattazione, per cui adesso ripartiremo da qui”.