La sanità pubblica, ospedaliera e territoriale, sta andando verso il collasso, con le lavoratrici e i lavoratori stremati o in fuga dalle strutture e le cittadine e i cittadini costretti a pagarsi le cure, se lo possono. Altrimenti ciao. Sono 4 milioni e mezzo le persone che hanno rinunciato a curarsi in Italia. La salute da diritto è diventata un privilegio. Non si investe nel welfare ma si taglia, e soprattutto per le persone più fragili, vedi quelle non autosufficienti, la condizione è drammatica.
Sul lavoro si continua a morire e aumentano le malattie professionali.
I salari sono al palo, i contratti nazionali per milioni di persone sono scaduti da anni e sono da rinnovare con incrementi adeguati, che consentano di recuperare l’inflazione e far fronte al carovita che morde. Il lavoro va riconosciuto nella sua dignità, va protetto e valorizzato, non reso sempre più povero, precario e disuguale, con diritti al ribasso e contratti pirata.
Anche sulle tasse bisogna svoltare, visto che il carico maggiore è sostenuto dal lavoro dipendente e dai pensionati, mentre gongolano condoni ed evasione.
Tutto ciò è intollerabile!
Rivendichiamo, e continueremo a farlo, il diritto alla cura, la difesa e il rilancio del Servizio sanitario nazionale pubblico e universale, la tutela delle retribuzioni, la salute e la sicurezza sul lavoro, un’equa riforma fiscale. Diritti fondamentali per un paese democratico, fondato su una Costituzione come la nostra.
Maurizio Landini ha ricordato che agire il conflitto è una risorsa. A maggior ragione con un governo che vuole “comandare e non governare”.
A maggior ragione di fronte all’attacco ai diritti che la Costituzione garantisce, di fronte all’attacco alla stessa Carta. Alla democrazia. Alla libertà delle persone.
Con tutta la CGIL e come Funzione Partigiana noi ci siamo e ci saremo.