27 Nov 2024
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Rsa di San Benedetto Po / Indetto lo stato di agitazione

Chahramane (Fp Cgil Mantova): “Il 26 aprile faremo il tentativo di conciliazione in Prefettura. Serve un cambio di passo vero, altrimenti la lotta andrà avanti”

23 apr. 2024 – Alla Rsa di San Benedetto Po, gestita dalla cooperativa sociale Sanithad, tira una brutta aria e per questo Cgil e Cisl della funzione pubblica mantovane hanno aperto lo stato di agitazione e puntellato di bandiere la sede.

Cosa succede?

“Con la cooperativa abbiamo sempre avuto screzi ma abbiamo sempre anche trovato la quadra per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori. Tuttavia da un annetto a questa parte, da quando sono arrivate la nuova direttrice e la nuova coordinatrice, i rapporti non si ricompongono ma continuano a rompersi con le circa 39 persone dipendenti (la maggior parte sono donne) viste le umiliazioni e la mancanza di rispetto”, racconta Najoua Chahramane della Fp Cgil Mantova.

Cioè?

“Ci sono problemi sui cambi turno, non vengono rispettati gli accordi sindacali. E problemi ci sono anche in merito alla salute e sicurezza. Ad esempio, il sollevatore che si usa per gli anziani ospiti va gestito da due persone non solo da una, come sta succedendo; per questo abbiamo già inviato una richiesta di verifica ispettiva all’Ats territoriale che, prontamente, è già intervenuta– risponde la funzionaria della Fp Cgil -. Inoltre le lavoratrici e i lavoratori, soprattutto gli Oss (operatori sociosanitari), vengono ripresi davanti a tutti nei corridoi per motivazioni che non competono loro. Ci sono intimidazioni anche per non farli rivolgere al sindacato. C’è, è vero, una grande carenza di personale in tutte le figure professionali – aggiunge Chahramane -ma le difficoltà non vanno fatte pagare in questo modo a chi si dedica quotidianamente alla cura e assistenza delle persone anziane della Rsa, a chi ha mostrato la sua dedizione anche sotto la pandemia e ora resiste. Lo stress è decisamente elevato. Il clima è proprio brutto, le relazioni sindacali pure”.

Da qui lo stato di agitazione.

“Sì, con sospensione del lavoro straordinario e supplementare. Per venerdì 26 aprile è stato già fissato il tentativo di conciliazione in Prefettura. La cooperativa pare propensa al dialogo e valuteremo se sarà concretamente così. Perché serve un cambio di passo vero non parole al vento, altrimenti la lotta andrà avanti”, chiude Chahramane.