26 Nov 2024
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Protezione internazionale / Sciopero nazionale della Fp Cgil il 24 maggio

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Intervista ad Andrea Ferraccio, coordinatore Fp Cgil Lombardia

7 mag. 2024 – Per venerdì 24 maggio la Fp Cgil ha proclamato lo sciopero nazionale, per l’intera giornata, delle lavoratrici e dei lavoratori della Commissione nazionale per il diritto d’asilo e delle Commissioni e Sezioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale.

Uno sciopero che ritorna dopo quello del 17 novembre 2023, e con uno stato di agitazione aperto lo scorso 2 aprile, per riconoscere la professionalità di figure che operano in un ambito complesso e delicato, per migliorare le condizioni di lavoro e per tutelare diritti fondamentali per le persone migranti.

Nella stessa giornata, a Roma, in Piazza SS. Apostoli, dalle ore 11 alle 13, si terrà un presidio per dare visibilità pubblica alla protesta.

Ne parliamo con Andrea Ferraccio, coordinatore Fp Cgil Lombardia.

“Si sciopera perché si vuole tutelare la garanzia del diritto d’asilo per chi migra, in un contesto dove le lavoratrici e i lavoratori arrancano ad assicurare questa fondamentale funzione dello Stato – esordisce il sindacalista -. Le Commissioni territoriali stanno avendo, lentamente ma costantemente, una emorragia di personale che, per varie ragioni, lascia il posto”.

Da qui il maggior peso delle attività da svolgere?

“Per chi resta, i carichi si fanno più pesanti e le sempre più pressanti criticità acuiscono il rischio di burnout, un esaurimento complessivo: non è facile reggere le storie di vita così problematiche, a volte crude, dei migranti. Per questo come Fp Cgil chiediamo, da un lato, supporto psicologico per la figura dei funzionari istruttori, come previsto in equivalenti ambiti nell’Unione Europea ma anche per altre professioni di assistenza alle persone; si ha bisogno di scaricare le tensioni e incanalarle nel modo più giusto per loro e più utile per il servizio. Dall’altro, di valorizzare la professionalità specifica che occorre per dedicarsi alle persone richiedenti asilo”.

Cosa intendi?

“Lo scenario attuale e, soprattutto, le novità normative, vedi tra le altre il decreto Cutro, stanno sempre più svuotando il sistema di asilo e il ruolo dei funzionari ad alta specializzazione che, in forma collegiale, devono decidere il destino di queste persone. In Lombardia sono solo 5 le sedi che devono trattare un’elevatissima domanda d’asilo: a Milano c’è la Commissione Territoriale e 2 Sezioni, a cui vanno aggiunte quelle di Monza Brianza e la Commissione di Brescia – specifica Ferraccio -. Questo ruolo va riconosciuto inquadrandolo nella quarta area che il contratto nazionale delle Funzioni Centrali 2022-2024 e l’integrativo prevedono per le Elevate Professionalità. Inoltre, hanno bisogno anche di un altro tipo di sostegno – aggiunge – perché, a causa della crescente carenza di personale amministrativo, sempre su di loro, già oberati, ricadono le incombenze, incluse le incalzanti richieste di risultati da raggiungere con le audizioni”.

Quindi il poco personale è sempre un fattore determinante.

“Il poco personale di supporto va in affanno tra il contenzioso per il rigetto della domanda di protezione internazionale, le attività di segreteria e altri compiti legati alla tratta delle persone. Inoltre l’esiguo personale che a breve sarà immesso dalle graduatorie, e non attraverso un concorso specifico per questa particolare funzione, dovranno seguire una formazione dedicata di cui non conosciamo né modalità né tempistiche. Si tratta di donne e uomini che hanno fatto altri tipi di concorsi pubblici. Magari, per fare un esempio, per lavorare nella contabilità. Invece dovranno affrontare non numeri ma persone, con i loro tormentati mondi sulle spalle. Se vanno già in difficoltà le figure specialiste dedicate, figuriamoci chi è acerbo alla tematica… Per non parlare della frustrazione di chi, appunto, viceversa si è appositamente preparato per questi compiti. Insomma, negli uffici imperversa un generale senso di svilimento”, considera Ferraccio.

Nelle rivendicazioni della Fp Cgil c’è anche “la definizione di un modello organizzativo funzionale che garantisca e ristabilisca il fondamentale diritto al benessere lavorativo”.

“La precondizione è avere tutto il personale necessario, istruttore e amministrativo. Il nodo resta questo. Dove manca personale l’organizzazione del lavoro non è funzionale, i carichi sono troppo elevati e i compiti non vengono svolti con i tempi e le energie giuste. In Lombardia, quasi tutte le sedi lamentano le richieste insistenti di aumentare le audizioni giornaliere e, quando non sono preventivamente determinate, il gravare delle attività porta allo stress lavoro-correlato. Ribadisco, non si possono trattare le audizioni come numeri. Siamo di fronte a persone in carne e ossa”.

Altro?

“Un tema a cui le lavoratrici e i lavoratori sono molto sensibili è il lavoro agile. Ad oggi, nelle Commissioni, e a differenza da altre colleghe e colleghi delle Funzioni Centrali, questa modalità di lavoro per favorire la flessibilità e conciliare i tempi di vita viene ostacolata, invece per certe attività potrebbe essere applicata”.

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Per discutere dei tanti temi che portano allo sciopero, la Fp Cgil nazionale chiama le lavoratrici e i lavoratori all’assemblea da remoto venerdì 10 maggio alle ore 15.30.

Comunicato Fp Cgil sullo sciopero del 24 maggio

Volantino Fp Cgil – Sciopero Commissioni 24 maggio