25 Nov 2024
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La Lombardia SiCura / Consegnate circa 90mila firme

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Oggi la conferenza stampa dopo il deposito al protocollo regionale delle adesioni alla petizione. Vangi (Cgil Lombardia): “Una bella giornata. Vogliamo determinare un cambiamento nella nostra regione affinché venga veramente garantito a tutte e a tutti il diritto alla salute, indipendentemente dalle disponibilità economiche”

21 giugno 2024 – Oggi al Pirellone il Comitato La Lombardia SiCura ha consegnato le scatole con le 88.970 firme (di cui 38mila on line) raccolte tra le cittadine e i cittadini, dal 1° marzo al 10 giugno, per l’esigibilità del diritto alla salute nella nostra regione.

Dal nucleo originario costituito da Medicina Democratica, Osservatorio Salute, Arci e Acli, la Cgil con la categoria della Funzione Pubblica e il Sindacato Pensionati, il Comitato si è via via rafforzato con diverse associazioni, tra cui Federconsumatori, e partiti, oltre che con i Comitati locali sul territorio.

“Oggi è una bella giornata, perché abbiamo consegnato questa mattina circa 90.000 firme”, ha esordito in conferenza stampa Monica Vangi, segretaria Cgil Lombardia, facendo sintesi di una mobilitazione partita circa un anno fa con il blocco, da parte del Consiglio Regionale, dei quesiti referendari sulla sanità regionale pensati per “far esprimere i cittadini su alcuni elementi che ritenevamo e riteniamo ancora oggi critici”.

Per “una scelta politica” quei referendum sono stati dichiarati inammissibili “e per questo motivo abbiamo deciso di depositare un ricorso al Tribunale ordinario di Milano”, ricorda Vangi.

L’udienza è già stata fissata per il prossimo novembre. Intanto “i lavori del coordinamento regionale e delle tante associazioni e di tutte le forze politiche di opposizione che con noi hanno lavorato è proseguito. Abbiamo ritenuto necessario non abbassare la guardia, anzi continuare nell’azione di sensibilizzazione, con l’obiettivo di determinare un cambiamento nella nostra regione affinché venga veramente garantito a tutte e a tutti il diritto alla salute, indipendentemente dalle disponibilità economiche. E perché si arrivi a decisioni politiche in controtendenza rispetto agli ultimi trent’anni di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”.

Da qui la scelta, insieme ai Comitati territoriali, di lanciare la petizione, con banchetti e on line. Sollecitando anche “sempre attraverso i comitati territoriali, le amministrazioni comunali ad assumere un ordine del giorno in linea con le nostre richieste”. Al momento hanno aderito i Comuni di Mantova, Canegrate, Pregnana Milanese, San Felice Benaco “ed è di ieri sera l’informazione che anche il Comune di Milano ha assunto l’ordine del giorno”.

Vangi sottolinea: “In attesa che il Tribunale ordinario si esprima, noi vogliamo continuare a tenere accesi i riflettori su quello che la nostra Carta costituzionale definisce un diritto fondamentale e soprattutto a tutela del nostro Servizio sanitario nazionale, che crediamo sia fortemente minato non solo per le scelte politiche di Regione Lombardia ma oggi anche dalle scelte politiche del Governo nazionale. Da ultimo – aggiunge -, il decreto sull’autonomia differenziata che certamente non riequilibrerà quelle differenziazioni che già oggi esistono fra regione e regione ma anche fra territorio e territorio della stessa regione”.

Su cosa si è concentrata questa petizione? Vangi lo dice per titoli (dopo di lei i punti saranno ripresi anche da Vittorio Agnoletto di Osservatorio Salute): “Il tema delle liste d’attesa, il tema delle rette nelle Rsa, il tema della forte carenza di personale ma anche e soprattutto il tema del rilancio del territorio [cioè della sanità territoriale – ndr]. Un territorio che per scelte politiche è stato, negli anni, smantellato”.

Non basta dunque quanto previsto dalla Missione 6 Salute del Pnrr, con i distretti, le case della comunità e gli ospedali di comunità ma servono anche i servizi territoriali, dalla salute mentale ai consultori pubblici.

Ma ora la petizione con le sue firme che fine farà? Lo ha spiegato Marco Caldiroli di Medicina Democratica: passata la verifica della plausibilità degli obiettivi e delle proposte”, sarà assegnata alla III Commissione Sanità del Consiglio Regionale, dove peraltro si sta discutendo del piano socio sanitario regionale 2024-2027, e dalla quale il Comitato si attende, una auspicabile convocazione in tempi brevi.

-> Qui il comunicato stampa

Alcune fotografie (grazie a Elena Peracchi!)

Video con Monica Vangi, segretaria Cgil Lombardia

Video con Lello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia

Video con Federica Trapletti, segretaria Spi Cgil Lombardia

Il video su YouTube