Il plauso della Cgil e della Funzione Pubblica Cgil territoriali. Fimiani (Fp Cgil): “Per noi è importante tutelare la sicurezza delle cittadine e dei cittadini ed è altrettanto importante salvaguardare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale”
18 lug. 2024 – “Eravamo estremamente preoccupati per la concessione del taser al corpo di Polizia municipale di Pavia ed accogliamo pertanto molto positivamente la recente decisione assunta dalla Giunta Comunale appena insediata di sospendere l’utilizzo di questo strumento”. Così la Cgil con la Funzione Pubblica territoriali in una nota stampa.
La sperimentazione dell’arma elettrica che stordisce le persone colpite dalle sue scariche portandole anche alla morte, se fragili, è durata pochi mesi a Pavia, comune lombardo che in merito ha fatto da apriprista.
“Non a caso, l’ONU, già nel 2007 giudicava il taser come uno strumento di tortura e, peraltro, non esistono oggi studi scientifici che possano far considerare tale strumento non potenzialmente pericoloso per la salute delle persone”, sottolinea il sindacato del quadrato rosso.
“Per noi è importante tutelare la sicurezza delle cittadine e dei cittadini ed è altrettanto importante salvaguardare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale”, afferma Americo Fimiani, segretario generale della Fp Cgil Pavia, problematizzando la questione dal punto di vista della rappresentanza sindacale.
Quindi?
“Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio e con questo vogliamo rimarcare che le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Locale devono avere la dotazione necessaria a lavorare nelle migliori condizioni possibili e quindi servono nuove assunzioni, strumenti, formazione utile sia alla difesa personale sia alla gestione non violenta delle situazioni conflittuali e i numeri del personale, anche in questo caso, possono fare la differenza – risponde Fimiani -. Alla Giunta un appunto su questa vicenda però va fatto: le organizzazioni sindacali vanno coinvolte quando si interviene su modelli organizzative, non informate ex post”.