27 Jul 2024
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Nido comunale di Brugherio / La lotta sindacale per evitare l’esternalizzazione

Goldonetto (Fp Cgil Monza e Brianza): “Continueremo a lottare per nuove assunzioni, migliori condizioni di lavoro e la difesa del servizio pubblico”

23 lug. 2024 – “Sono anni che il Comune di Brugherio ha deciso di non assumere più educatrici e le sostituisce con dipendenti di un’agenzia interinale durante l’anno e con educatrici di cooperativa sociale durante l’apertura del nido estivo. Solo negli ultimi due anni sono uscite 9 educatrici comunali, alcune per pensionamento altre per la complicata gestione del nido da parte del Comune”. Tania Goldonetto, segretaria generale Fp Cgil Monza Brianza, ribadisce l’impegno della sua organizzazione sindacale per far fronte ai diversi problemi del servizio pubblico 0-3 anni e ricorda che, insieme alla Uil e alla Rsu, da tempo è stato chiesto il rispetto delle condizioni lavorative previste dal contratto nazionale delle Funzioni Locali.

Alcuni esempi delle criticità?

“Le educatrici fanno ora un orario spezzato con la pausa pranzo. Prima facevano invece due interruzioni nell’arco dell’orario giornaliero: una alla pausa pranzo, una seconda stimbratura non retribuita per la quale erano costrette a stare in giro per il paese anche per 3 ore e mezza, per poi rientrare per la riunione collettiva di settore. Un vero disagio, soprattutto per chi abita lontano da Brugherio. Siamo intervenuti con una diffida e questa pratica l’abbiamo fatta stoppare – spiega la sindacalista -. Va rilevato che, nella riorganizzazione, il pasto con le bambine e i bambini non è più considerato un momento di condivisione educativa. Ma non ci siamo neanche con le ore di gestione che superano il tetto massimo delle 200 ore stabilite dal contratto nazionale”.

Altro?

“Il Comune di Brugherio ha scritto all’Aran dichiarando di pagare i minuti di vestizione alle educatrici ma, di fatto, questa non è stata mai riconosciuta. Inoltre – aggiunge Goldonetto – oggi l’Amministrazione ci dice di non poter contenere i costi e che quindi affiderà ad una azienda (che ha un costo) il compito di fare un’analisi di mercato per poter poi così valutare il destino del nido comunale e delle sue lavoratrici”.

Quindi il Comune cerca appigli esterni?

“Scarica in qualche modo la responsabilità. Meglio che sia qualcun altro a sostenere che il nido deve essere esternalizzato piuttosto che far sapere agli elettori che si sta già andando in quella direzione. Purtroppo nel nostro territorio abbiamo già il precedente del nido di Vimercate, con il servizio e il personale esternalizzati a una cooperativa – ricorda Goldonetto -. Finché ha potuto, il Comune ha tirato a campare contando sulle poche educatrici rimaste e imponendo loro condizioni lavorative tra le peggiori di tutto il circondario. Ora che, legittimamente, le lavoratrici rimaste si guardano attorno cercando situazioni migliori ecco la necessità di correre ai ripari: pensando di esternalizzare un servizio pubblico da sempre e fiore all’occhiello di Brugherio, per la sua attività di sostegno alle famiglie e di supporto alla crescita delle bambine e dei bambini nei primi tre anni di vita, cioè in una fase molto delicata del loro sviluppo. Noi diciamo con forza: no!”.

Le lavoratrici subiscono pressioni?

“Nemmeno troppo velatamente, è stato fatto loro intendere che è meglio tacere che rivendicare, paventando di sostituirle con altro personale. Ma se pensano di zittire le educatrici e chi le rappresenta si sbagliano di grosso – attacca Goldonetto -. Continueremo a lottare per nuove assunzioni, migliori condizioni di lavoro e la difesa del servizio pubblico. Anche se il piano occupazionale è bloccato nei prossimi tre anni e non ci sono bandi concorsuali. Anche se l’Amministrazione va avanti per atti unilaterali. Non staremo fermi a guardare e, tutti insieme, anche incontrando le famiglie se necessario, con l’arrivo del nuovo anno scolastico metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per un cambio di rotta”.