24 Nov 2024
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Iscrizione all’albo professionale educator3 e educator3 socio pedagogico: serve la massima informazione

Comunicato stampa Cgil, Fp Cgil, Flc Cgil della Lombardia

Milano, 25 luglio 2024 – Il prossimo 6 agosto è la data entro cui pedagogist3 ed educator3 del socio-pedagogico devono iscriversi al rispettivo albo professionale, come prescrive la legge 55/2024.

Sull’obbligo di iscrizione la confusione è tanta, quando invece servono la massima chiarezza e la massima informazione, a maggior ragione visto il periodo estivo, e visto che chi lavora – in Lombardia nei due settori sono oltre 20.000 e solo nei servizi per la prima infanzia le strutture coinvolte sono circa 1900 – potrebbe incorrere nell’accusa di abuso professionale in caso di mancata adesione all’albo. Così anche la tenuta dei servizi, già peraltro in difficoltà, potrebbe essere messa significativamente a rischio.

“Abbiamo chiesto un incontro urgente a Regione Lombardia e ad Anci Lombardia, a garanzia della continuità dei servizi che passa anche da risposte certe da dare a chi lavora nel settore – dichiarano Cgil, Fp Cgil e Flc Cgil della Lombardia -. Già in questo momento i servizi per la prima infanzia sono in sofferenza a causa della carenza di personale, mentre dovrebbero essere potenziati per non perdere i finanziamenti del PNRR. Sarebbero necessari interventi per favorire  l’assunzione dell3 educator3, l’istituzione dell’albo rischia di escludere chi da anni svolge questo fondamentale lavoro. Con l’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e i relativi albi servono requisiti e titoli che nei servizi 0-3 anni (asili nido, micronidi, centri per l’infanzia) che tant3 educator3 non hanno, pur lavorando legittimamente con i titoli previsti dalle leggi regionali. Se non si iscriveranno nella fase transitoria che termina con l’elezione degli organismi dell’ordine, non potranno più lavorare. Inoltre, l3 professionist3 che lavorano nei servizi di inclusione scolastica vivono nell’incertezza, senza sapere se l’obbligo di iscrizione valga anche per loro.

Abbiamo bisogno di prorogare i termini previsti dalla normativa, di una più incisiva campagna di comunicazione da parte dei Comuni, di ANCI e di Regione Lombardia e di chiarezza rispetto a chi lavora nei servizi di inclusione scolastica. Bisogna tutelare chi lavora ed i servizi alla cittadinanza, che da loro sono portati avanti giorno dopo giorno da anni”.

Comunicato stampa congiunto