24 Aug 2024
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Igiene ambientale / La Fp Cgil apre lo stato di agitazione al cantiere Aprica di Mantova-Castellucchio

La segretaria generale della categoria territoriale Elena Giusti: “Le criticità vanno dal personale che manca al lavoro straordinario, diventato ormai strutturale, e alla dotazione di mezzi. Sono condizioni, queste, che impattano anche in termini di salute e sicurezza delle persone”

31 lug. 2024 – “Raccolta sì ma non così”. La Fp Cgil lancia questo messaggio ad Aprica, azienda dell’igiene ambientale del gruppo A2A, proclamando al contempo lo stato di agitazione del personale del cantiere di Mantova-Castellucchio.

Perché?

“A fronte delle problematiche più volte segnalate all’azienda e riferite dai lavoratori e dalle lavoratrici anche all’assemblea di lunedì 29 luglio, abbiamo deciso di aprire il conflitto sindacale. Le criticità vanno dal personale che manca al lavoro straordinario, diventato ormai strutturale, e alla dotazione di mezzi. Sono condizioni, queste, che impattano anche in termini di salute e sicurezza delle persone”, risponde Elena Giusti, segretaria generale della Fp Cgil mantovana.

Quindi sono problemi datati?

“Datati e irrisolti. Già si erano palesati nella fase conclusiva dell’appalto per la raccolta e smaltimento dei rifiuti nei 10 comuni sparsi tra i territori della Grande Mantova, il Destra Secchia, il viadanese e con capofila Borgo Virgilio. Ma quando poi l’appalto è stato rinnovato, le condizioni dei 58 lavoratori e lavoratrici dei servizi ambientali sono anche peggiorate”, risponde la sindacalista.

Aprica non vi ascolta?

“Avevamo denunciato ad Aprica che le carenze di personale e i mezzi inadeguati portavano a un costante uso dello straordinario, in particolare per la raccolta degli sfalci, dell’erba tagliata. L’azienda ha risposto riorganizzando l’orario di lavoro ma non i servizi e senza fornire né altri mezzi né altro personale. Risultato: formalmente l’orario di lavoro ordinario si riduce, mentre aumenta il ricorso allo straordinario e con il severo caldo estivo. Quindi la risposta di Aprica è stato cambiare qualcosa per non cambiare nulla, se non peggiorare le condizioni degli operatori e operatrici e mettendo a rischio la loro salute e sicurezza. Vogliamo un cambio di passo, da qui la nostra protesta. Siamo stati convocati da Aprica per il prossimo 5 agosto, senza risposte vere la nostra lotta andrà avanti”, chiude Giusti.