16 Sep 2024
HomeSondrioLunedì 16 settembre 2024 le lavoratrici ed i lavoratori afferenti al CCNL UNEBA sciopereranno anche in provincia di Sondrio per chiedere un rinnovo dignitoso del loro Contratto Nazionale!

Lunedì 16 settembre 2024 le lavoratrici ed i lavoratori afferenti al CCNL UNEBA sciopereranno anche in provincia di Sondrio per chiedere un rinnovo dignitoso del loro Contratto Nazionale!

Comunicato stampa Segreterie Provinciali Sondrio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cisl Fisascat – UilTucs

A seguito della rottura del tavolo negoziale con Uneba (Unione Nazionale Enti e Iniziative di Assistenza sociale) per il rinnovo del Ccnl, dopo 17 mesi di trattativa, dopo 27 mesi dalla presentazione della piattaforma del Ccnl presentata dalle OO.SS. e dopo ben 4 anni dalla scadenza del contratto, lunedì 16 settembre in tutta Italia e anche in provincia di Sondrio le lavoratrici ed i lavoratori a cui si applica Uneba sciopereranno per rivendicare un rinnovo contrattuale dignitoso.

In Lombardia accompagneremo lo sciopero con un presidio unitario proprio sotto la sede regionale di Uneba, a Milano in via Pattari 6, dalle ore 10 alle 13 – spiegano le Organizzazioni sindacali della provincia di Sondrio”.

Nella nostra regione applicano il contratto UNEBA 450 enti di assistenza, di cui circa una decina in provincia di Sondrio. Cresce quindi l’attesa delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra provincia, circa 500 persone che esprimeranno con forza un disappunto corale verso la inaccettabile proposta della parte datoriale con un indecoroso incremento netto medio di circa 35 euro mensili (50 euro lordi, peraltro vincolati agli stanziamenti pubblici).

Parliamo di lavoratrici e lavoratori che hanno già paghe molto basse, a differenza del livello delle loro prestazioni, erogate nel socio sanitario assistenziale, in prevalenza nelle RSA, nei centri diurni e per disabili, ma anche, ad esempio, in associazioni che si occupano di migranti, di minori non accompagnati. C’è molto cuore in queste lavoratrici e lavoratori, molto spirito di dedizione e cura verso le persone, a partire da quelle più fragili. Ma, evidentemente, questo loro cuore e lavoro sono dati per scontati, quando non misconosciuti, da chi dovrebbe riconoscerli e valorizzarli.

E dunque ora rabbia e sdegno fanno il paio con una grande voglia di riscatto. Parliamo di figure di cura e di supporto ai bisogni assistenziali del nostro territorio, dal personale di fatica e di vigilanza a chi esercita funzioni direttive, passando da centralinisti e autisti, operatrici e operatori di assistenza generici o per persone non autosufficienti, OSS, infermieri, capocuochi, educatori professionali, terapisti della riabilitazione, terapisti occupazionali, impiegati, assistenti sociali, medici, pedagogisti, psicologi: un mondo ampio di professionalità e mestieri che da 4 anni attende un rinnovo contrattuale almeno in linea con il galoppante costo della vita.

Nel nostro territorio, continuano le OO.SS., questa situazione si intreccia con la costante fuga del personale sia verso la sanità pubblica, verso la vicina Svizzera o altri settori del privato che offrono migliori condizioni retributive e contrattuali, oltre che un maggiore equilibrio rispetto a carichi di lavoro divenuti, nel tempo, insopportabili e usuranti.  A fronte di tale delicata situazione, più volte denunciata dalle nostre organizzazioni sindacali – concludono le sigle sindacali provinciali – ci si aspetterebbe che anche le nostre RSA manifestassero con forza l’esigenza di un nuovo CCNL maggiormente in linea con gli altri contratti del comparto e in grado di reggere la sfida attuale”.

Per questo invitiamo le lavoratrici e i lavoratori interessati a partecipare in massa allo sciopero.

Vogliamo garantire i diritti dei lavoratori ad un contratto equo e dignitoso e la tenuta del sistema della rete dei servizi residenziali che rischia, anche nel nostro territorio, il collasso, con possibili e pesanti ricadute per le famiglie e la comunità.

Il contratto è un diritto e deve essere uno strumento per migliorare e rendere più forti retribuzioni e diritti.

Comunicato stampa unitario